Bruxelles – La sostenibilità ancora non c’è, perché non si investe abbastanza. L’UE annuncia, ma al netto delle intenzioni i green bond, quelli veri, sono pochi. Secondo la Banca centrale europea “attualmente solo una quota molto ridotta dei titoli dell’UE finanzia attività sostenibili dal punto di vista ambientale”.
La Commissione europea ha da poco annunciato i primi bond davvero green, ma le stime dell’Eurotower, contenute nel bollettino sulla tassonomia, dicono che solo l’1,3 per cento dei mercati obbligazionari e azionari dell’UE, corrispondente a 290 miliardi di euro, stia attualmente finanziando attività allineate con lo strumento di calcolo delle attività sostenibili (la tassonomia, per l’appunto), per l’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, circa il 15 per cento del mercato finanzia attualmente attività “ammissibili”, ovvero attività che potrebbero diventare green ma non lo sono ancora.
Dall’Eurotower arriva un invito a rivedere la lista delle azioni eco-compatibili. In prospettiva, gli esperti della Banca centrale europea calcolano che i prestiti e le obbligazioni verdi potrebbero crescere fino a circa il 10 per cento del finanziamento totale del debito, in particolare in settori come i trasporti e l’edilizia.
Lo studio però richiama la sfida in essere. Le attività che hanno il potenziale per diventare verdi, ma non necessariamente lo sono ancora, sono chiamate “idonee alla tassonomia”. Riguardano settori dell’economia elencati nel regolamento sulla tassonomia, quali la produzione di elettricità da energia eolica, ma anche la produzione di cemento, alluminio, ferro e acciaio e cloro, nonché la costruzione di nuovi edifici, tra molte altre. Attività considerate amiche dell’ambiente solo entro una certa soglia di emissioni di CO2.
“Ne consegue che le attività ammissibili includono anche le attività non ecologiche o addirittura dannose“, rileva lo studio della BCE. Se già oggi solo una quota molto ridotta di titoli UE finanzia attività sostenibili, in prospettiva c’è la possibilità che si possa finanziare ancora meno opere davvero green con i green bond.
L’aumento di prestiti, finanziamenti e investimenti in azioni sostenibili ci sarà. Il mercato è destinato all’espansione. Di questo a Francoforte non hanno dubbi. Sullo sfondo c’è il problema del cosa sia veramente sostenibile. Quindi serviranno interventi. Secondo la BCe si rendono “necessari ulteriori lavori” per sviluppare una ‘tassonomia di base comune’ a livello internazionale, al fine di semplificare la valutazione degli investimenti in società extra-UE. Serviranno inoltre “standard di informativa semplificati per le PMI”.