Bruxelles – Certificati europei per la cattura di CO2, nuove norme sulle emissioni dei veicoli pesanti e buone pratiche sui permessi per le energie rinnovabili. La Commissione Europea ha ultimato e pubblicato oggi (19 ottobre) il suo programma di lavoro per il 2022, che comprenderà 42 nuove iniziative politiche a sostegno dei sei punti cardine della sua legislatura: Green Deal, Europa Digitale, un’economia a sostegno delle persone, Ue nel mondo, promozione dello stile di vita europeo e un nuovo slancio alla democrazia dell’UE.
Come scrivevamo dopo il discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula von der Leyen lo scorso 15 settembre, il 2022 segna la metà della legislatura e sarà per l’Esecutivo un momento spartiacque, per fare un bilancio sulle proposte legislative già presentate e capire come renderle operative.
Quanto all’attuazione del Green Deal non sono attese grandi rivoluzioni legislative come lo è stato la presentazione del pacchetto Fit for 55 lo scorso 14 luglio. Buona parte dei prossimi due anni sarà dedicata a trovare un compromesso politico tra Europarlamento e Consiglio su tutti i dossier (oltre 12) del pacchetto climatico e la Commissione non vuole mettere troppa carne al fuoco.
Ci sono diversi elementi di novità a sostegno della rivoluzione verde che l’UE mira a completare entro il 2050, raggiungendo la neutralità carbonica. Bruxelles avanzerà sicuramente una proposta di un nuovo quadro normativo per la certificazione delle rimozioni di carbonio, cercando di sfruttare tutti i settori a disposizione, compresa l’agricoltura. Nel quadro del Fit for 55 saranno riviste le norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti con vincoli più stringenti e introdotte nuove regole per la misurazione armonizzata delle emissioni dei trasporti e della logistica.
Sul fronte dell’inquinamento sono in arrivo anche nuove norme sui gas fluorurati a effetto serra (“gas-F”), una famiglia di gas di origine antropica utilizzati soprattutto nel mondo industriale. Per dare seguito al piano d’azione “inquinamento zero”, ci sarà una proposta legislativa sulla gestione integrata delle risorse idriche e sugli inquinanti delle acque superficiali e sotterranee, regole più severe – in linea con l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) – sugli standard di qualità dell’aria e una proposta per ridurre il rilascio di microplastiche nell’ambiente e limitarle nei prodotti come i cosmetici.
Come annunciato nel piano per l’economia circolare, arriverà infine una proposta sul diritto alla riparazione per i consumatori, per ridurre al minimo gli sprechi. La crisi dei prezzi dell’energia elettrica e del gas che nelle ultime settimane ha destato forti preoccupazioni ha inevitabilmente influenzato anche i programmi di Bruxelles per il prossimo anno. “La transizione all’energia pulita è la migliore assicurazione contro gli shock dei prezzi come quello che l’Unione sta affrontando oggi”, si legge nella comunicazione. Per l’UE, è noto, il Green Deal è anche una risposta alla dipendenza europea dall’energia fossile e dall’energia di Paesi terzi: in entrambi i casi la soluzione deve passare per le energie rinnovabili. Per questo, si dedicherà a mitigare gli ostacoli attuali che ne impediscono una ulteriore diffusione: da una parte lavorerà sulle buone pratiche per i permessi sulle rinnovabili (le concessioni e autorizzazioni rimangono oggi uno dei problemi più urgenti da risolvere perché rallentano l’installazione di nuova capacità) e dall’altra pubblicherà una nuova comunicazione sull’energia solare.
Non meno importante la parte propriamente agricola, responsabile da sola di oltre il 10 per cento dei gas serra prodotti a livello europeo. Il focus della Commissione sarà sulla PAC e sulla strategia Farm to Fork, oggi al voto dell’Europarlamento. Sul primo fronte la Commissione sarà impegnata a lavorare con gli Stati membri sui piani strategici nazionali per realizzare gli obiettivi della politica agricola comune, che i governi dovranno presentare a Bruxelles entro il primo gennaio 2021. Ma sulla costola agricola del Green Deal, la strategia Farm to Fork, è arrivato il momento per Bruxelles di proporre nuove regole vincolanti per gli Stati sulla riduzione dell’uso dei pesticidi (si cercherà un taglio di almeno 50 per cento) e una revisione delle norme di commercializzazione. Focus, infine, sulla presentazione del suo piano per una agricoltura del carbonio, per sfruttare a pieno il sequestro di anidride carbonica dai terreni agricoli per la neutralità climatica.