Bruxelles – La crisi economica innescata dalla pandemia di COVID-19 non è ancora dietro le spalle. “E’ troppo presto per dichiarare vittoria”: Andrea Enria tiene a ricordarlo. Il presidente del comitato di supervisione della BCE condivide i suoi dubbi con la commissione Affari economici del Parlamento europeo. Permangono rischi di sostenibilità per le banche, e ci sono imprese che continuano a chiudere. Tutti campanelli d’allarme.
“Le banche prevedono che il loro rapporto tra crediti deteriorati (NPL) e prestiti totali continuerà a diminuire quest’anno e nel 2022″, premette Enria. Tuttavia “durante il primo trimestre del 2021, i fallimenti hanno iniziato ad aumentare in alcuni settori, sebbene siano rimasti al di sotto dei livelli pre-pandemia”. Questo implica problemi nella restituzione dei prestiti. “Le proiezioni sui crediti deteriorati delle banche potrebbero essere eccessivamente ottimistiche e le banche dovrebbero rimanere caute“. Se da una parte “i numeri dei crediti deteriorati appaiano ancora favorevoli”, dall’altra parte “la qualità degli attivi sembra peggiorare”. In particolare aumenta la quota di prestiti concessi e “problematici”.
Permangono rischi di sostenibilità per le banche nella misura in cui attualmente “è difficile stimare in modo affidabile la traiettoria della qualità degli attivi“, continua il supervisore capo dell’eurosistema. Gli istituti di credito potrebbero dunque avere a che fare con crisi di liquidità, già adesso. Per questo “ci concentriamo sui controlli del rischio di credito delle banche”. Dati fallimenti di imprese e i crediti problematici, “Stiamo eseguendo approfondimenti in settori vulnerabili, come i servizi di ristorazione e alloggio, e gli immobili commerciali”, più colpiti dalla pandemia e il confinamento che ne è derivato.
A tal proposito Enria sottolinea come la chiusura di esercizi commerciali e lo spegnimento generalizzato dell’economia abbiano modificato le abitudini di operatori e consumatori. Si è registrata un’accelerazione dell’uso dei servizi bancari digitali, con tutto ciò che ne deriva. “Un panorama bancario più digitalizzato avrà inevitabilmente anche un impatto diretto sui profili di rischio delle banche, in particolare sotto forma di rischio informatico”. In sintesi, “stiamo gradualmente uscendo dalla fase pandemica lungo quello che sembra un rapido processo di ripresa economica. Tuttavia, le prospettive di rischio richiedono ancora una certa cautela”.
C’è molto lavoro da fare. Anche perché la ripresa dovrà rispondere agli obiettivi di sostenibilità e il sistema creditizio dell’eurozona non sembra essere pronto. “La sfida della transizione è enorme e i portafogli esistenti non rispondono pienamente alla tassonomia verde dell’UE”, riconosce il presidente dell’Autorità bancaria europea (EBA), Jose Manuel Campa. Si rende dunque necessario uno sforzo in tal senso.