Bruxelles – Poco più di due mesi. E’ il tempo che resta agli Stati membri per presentare a Bruxelles i loro piani strategici sulla nuova Politica agricola comune, con i quali dovranno individuare gli obiettivi nazionali e le misure da adottare per centrarli. I ministri dell’agricoltura dell’UE si incontreranno lunedì 11 e martedì 12 ottobre a Lussemburgo per discutere di vari argomenti, ma soprattutto faranno un primo punto sullo stato di preparazione di questi piani d’azione che rappresentano la più grande novità della PAC che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023.
I piani dovranno essere sul tavolo della Commissione al più tardi entro il primo gennaio 2022, per dare tempo e modo all’Esecutivo di studiarli e approvarli. Già a luglio la Commissione Europea aveva ricevuto, completi o almeno parti, dei piani strategici della maggior parte degli Stati membri. Le delegazioni dei Ventisette potranno portare alla luce le difficoltà che stanno incontrando nella loro definizione e discutere con il commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, del processo di approvazione che durerà circa sei mesi. La Commissione potrà chiedere a ciascun Stato membro di rivedere la sua bozza di piano quando le misure proposte non rispondono alle sfide strategiche dell’UE, con particolare enfasi sulla sostenibilità del Green Deal. Bruxelles si dice comprensiva che queste sfide strategiche dovranno tener conto dei “punti di partenza” di ciascuno Stato in termini di riduzione delle emissioni e via dicendo.
Nella due giorni spazio anche per gli aspetti agricoli del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’, presentato dalla Commissione lo scorso 14 luglio. I ministri dell’Agricoltura non sono direttamente coinvolti nel processo di approvazione, ma ci sono vari aspetti di questo pacchetto che li riguardano: dai nuovi obiettivi di assorbimento della CO2 ai nuovi target di riduzione delle emissioni vincolanti per l’agricoltura nel regolamento “effort sharing” sulla condivisione degli sforzi tra Stati membri. L’obiettivo del pacchetto è quello di portare l’UE sulla traiettoria giusta per tagliare del 55 per cento le emissioni di gas serra entro il 2030 e arrivare alla neutralità entro il 2050. Per arrivarci, tutti i settori dell’economia europea devono collaborare, compresa l’agricoltura responsabile del 10 per cento delle emissioni. Al Fit for 55 si lega anche una prima discussione dei ministri sulla Strategia forestale dell’UE, con cui l’UE fissa l’obiettivo di piantare 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030.
I lavori del Consiglio saranno aperti dalle discussioni sulla pesca, i ministri dovranno trovare un accordo sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico per il 2o22 e torneranno a discutere degli stock condivisi con il Regno Unito, la Norvegia e gli Stati costieri.