Bruxelles – L’aumento dei prezzi dell’energia in Europa non ricade solo sopra le bollette dell’elettricità e del riscaldamento, ma anche sul comparto agricolo. La Commissione Europea ha pubblicato oggi (8 ottobre) l’ultima edizione dello ‘Short Term Outlook Report‘, ovvero il rapporto periodico dell’UE con le prospettive e le tendenze future del comparto agroalimentare, con i dettagli settore per settore. Il rapporto mette in evidenza che la ripresa delle attività economiche – rimaste ferme quasi un anno a causa del Coronavirus – ha contribuito a un aumento dei prezzi delle materie prime anche agricole che “sono aumentati considerevolmente”.
In particolare, i prezzi dell’energia di cui si parla molto a Bruxelles nelle ultime settimane hanno avuto un impatto significativo sui prezzi dei fertilizzanti. Il gas viene usato in agricoltura soprattutto per la produzione di ammoniaca che è alla base della produzione della gran parte di queste sostanze attive. Secondo l’analisi periodica della Commissione l’aumento del prezzo del gas porta con sé una crescita di quelli dei fertilizzanti quasi raddoppiati in un anno (Secondo l’indice dei fertilizzanti della Banca Mondiale relativo a settembre 2021 è del 77 per cento superiore all’indice del 2020).
Come da oltre un anno a questa parte, a mettere in difficoltà le catene globali di approvvigionamento è la diffusione del Coronavirus e in particolare della sua variante delta, ormai maggioritaria in Europa, che secondo il rapporto aggiungerà nuove tensioni nei mercati delle materie prime. Il rapporto passa ad analizzare le prospettive settore per settore. Con prezzi che rimarranno elevati nel 2021, i produttori di cereali dell’UE dovrebbero essere in grado di mitigare questo aumento dei prezzi. Quanto alle colture specializzate, la produzione di mele dell’UE dovrebbe aumentare significativamente nel 2021, il che metterà sotto pressione i prezzi, ma il consumo rimarrà forte, mentre la produzione di olio d’oliva dovrebbe rimanere stabile per il 2021/22; quella di arance dovrebbe diminuire leggermente. La situazione dei mercati dei prodotti di origine animale è più instabile: da una parte i prezzi nei settori delle carni bovine, avicole e lattiero-caseari sono buoni, ma con l’aumento dei prezzi dei mangimi per questi animali, il rapporto stima margini per i produttori ridotti. La produzione di carne bovina nel Continente diminuirà moderatamente, in calo dello 0,5 per cento nel 2021, principalmente per una minore domanda nel servizio di ristorazione.
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