Roma -Lei dice che lui ha salvato l’euro. Lui, che lei è campionessa di multilateralismo, che lo ha difeso dagli attacchi, rispettando sempre l’indipendenza della BCE. Tra scambi di cortesie e complimenti, a Palazzo Chigi si è consumato l’ultimo incontro ufficiale tra Angela Merkel e Mario Draghi.
Per la Cancelliera visita di commiato ma solo nel senso ufficiale e sapendo che le meraviglie dell’Italia sono nella sua agenda preferita, “sono sicuro che tornerà in occasioni di maggior relax” dice il premier italiano, che poi la porta per un pranzo nella terrazza dell’Hotel Eden, con vista magnifica sulla ‘Grande bellezza’.
Per colei che “ha trasformato il ruolo della Germania in Europa”, Draghi ha solo parole di elogio e “gratitudine per gli scambi che abbiamo avuto negli anni”, ricordando l’impegno alla BCE e ultimamente il contributo sul fronte della pandemia e quello “decisivo per il Next generation EU, una straordinaria opportunità per il nostro Paese”.
Germania e Italia a braccetto anche al tavolo delle crisi internazionali che saranno affrontate di qui alle prossime settimane come il G20 sull’Afghanistan del 12 ottobre e dove l’obiettivo per entrambi è “impedire il disastro umanitario”. Azione comune anche sulla Libia, “c’è un’ottima cooperazione con l’Italia che è da anni impegnata per superare la crisi” dice Merkel, una sfida che passa per il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe straniere e lo svolgimento delle elezioni.
Nel breve confronto con la stampa a Palazzo Chigi, galleggia la diffusa convinzione che tra i due leader ci sia una sorta di passaggio di consegne alla guida dell’Europa. Se Merkel a breve lascerà il cancellierato (lei stessa dice che questa volta le trattative sono veloci), molti sono convinti che il testimone di ruolo guida lo possa prendere Draghi. Entrambi però si sottraggono alla ‘vulgata’: se il premier risponde che “l’Italia non può guidare da sola i destini europei”, anche per Frau Merkel “la Germania rimarrà la Germania e non saremo rimpiazzati”.
La rotta dell’Europa è “condivisione”, i messaggi che arrivano dalle crisi vanno nella direzione di “coordinare i nostri sforzi perché gli obiettivi si raggiungono insieme in una cooperazione tra i Paesi europei” dice Draghi che per rafforzare il concetto cita l’ospite d’onore: “Dobbiamo prendere nelle nostre mani il nostro destino”.