Bruxelles – Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz è stato indagato per favoreggiamento della corruzione. Nello specifico l’inchiesta riguarda una serie di sondaggi pubblicati dal quotidiano Oesterreich e della tv privata oe24, che sarebbero stati finanziati dal ministero delle Finanze del Paese ma lo scopo sarebbe stato solo pe avvantaggiare il partito di governo.
A questo si aggiungerebbero degli annunci pubblicitari pubblicati sugli stessi canali, per un totale di 1,3 milioni di euro. Sia il quotidiano che la rete televisiva (insieme ad altri media sotto indagine) risultano di proprietà dei medesimi editori: Wolfgang e Helmuth Fellner.
I fatti che hanno portato all’indagine odierna risalirebbero al 2016. Kurz, allora ministro degli Esteri, avrebbe beneficiato di quei sondaggi per consolidare la propria posizione all’interno del suo partito. Nella lente della procura Anticorruzione alcuni dei personaggi più vicini al Cancelliere: i due portavoce Johannes Frischmann e Gerald Fleischmann, il consigliere Stefan Steiner e il direttore generale delle comunicazioni della Cancelleria Gerald Fleischmann.
A pesare sullo staff delle comunicazioni del Cancelliere un documento strategico interno intitolato Projekt Ballhausplatz, redatto quando Kurz non era ancora leader del partito. Nelle pagine in questione gli strateghi legati a Kurz parlavano di un utilizzo strumentale dei sondaggi per colpire il consenso dell’allora leader Reinhold Mitterlehner.
Nella mattina di mercoledì sei ottobre la polizia austriaca ha effettuato delle perquisizioni nella Cancelleria e nella sede di Vienna del partito OVP, di cui Kurz fa parte. Il Cancelliere e il partito si sono difesi dalle accuse parlando di una “messa in scena politica”, puntando il dito sul fatto che le indiscrezioni sulle perquisizioni e sull’indagine fossero trapelate prima del tempo alla stampa austriaca.
I due principali partiti di opposizione SPO (socialdemocratici) e FPO (destra) hanno chiesto le dimissioni di Kurz, mentre i Verdi, attuali partner della coalizione di governo, hanno ribadito la loro fiducia nella magistratura.
Kurz era già indagato anche per una serie di fatti del 2019. Allora l’ex Vicecancelliere del partito di destra FPO era stato costretto a dimettersi per aver accettato una serie di finanziamenti illeciti da parte di una presunta ereditiera russa vicina a Vladimir Putin. In quel caso Kurz, pur estraneo ai fatti, avrebbe mentito di fronte ad una commissione di inchiesta parlamentare.