Bruxelles – I leader dei Verdi tedeschi Robert Habeck e Annalena Baerbock hanno ufficialmente richiesto in una conferenza stampa di iniziare dei colloqui formali per formare una coalizione di governo con i liberali di FDP e i socialdemocratici della SPD. La proposta è stata immediatamente accettata dalle controparti e i colloqui dovrebbero iniziare già domani.
L’invito dei Verdi arriva dopo una settimana di incontri informali tra i partiti. Inizialmente gli ecologisti si sono visti con i liberali, con cui nonostante le differenze programmatiche hanno deciso di fare fronte comune nella scelta della prossima coalizione. Tra domenica e lunedì i due partiti hanno tenuto incontri separati con i rappresentanti della SPD e dei democristiani della CDU, che hanno ancora potenzialmente speranza di ritornare alla cancelleria alla guida della coalizione “Giamaica” con Verdi e FDP.
Sebbene il dialogo con la CDU sia stato definito “costruttivo”, i due partiti più piccoli hanno trovato normale rivolgersi alla SPD per iniziare i colloqui formali. I socialdemocratici sono stati il partito più votato alle elezioni dello scorso 26 settembre e sono ideologicamente più vicini ai Verdi, che hanno un potere contrattuale maggiore dei liberali in virtù del miglior risultato elettorale (14,8 per cento contro 11,5). Se il dialogo dovesse avere successo, il successore di Angela Merkel (che fino all’insediamento del prossimo esecutivo resterà cancelliera e come tale parteciperà al prossimo Consiglio europeo del 21-22 ottobre) sarà il leader SPD e attuale ministro delle Finanze Olaf Scholz, che guiderebbe la prima coalizione a tre partiti a livello federale della storia della Germania.
Il successo delle trattative non è però certo, tanto che Verdi e liberali si cautelano comunque dicendo che in caso di insuccesso passerebbero al dialogo con la CDU. Ci sono ancora infatti argomenti, come la politica economica e sociale, in cui la distanza tra i partiti rimane ampia. Più lontana e improbabile l’ipotesi di una riedizione della Grosse Koalition tra socialdemocratici e democristiani, che pur avendo i numeri è particolarmente invisa agli elettori. L’unica cosa che sembra certa è che nessuno dei protagonisti vuole ripetere lo stallo del 2017, quando ci vollero 6 mesi per formare un governo. Il leader liberale Christian Lindner, principale responsabile dell’impasse di 4 anni fa, ha affermato di aspettarsi un nuovo esecutivo “entro la metà di dicembre”.