Bruxelles – Ripensare l’urbanistica secondo i principi dell’economia circolare. Enel lancia la sfida a Milano, dove insieme ai partner nazionali ed internazionali ha tenuto l’evento Circular cities: impact on decarbonization and beyond – Città circolari: l’impatto sulla decarbonizzazione e oltre. Nel panel, insieme al presidente di Enel Michele Crisostomo, i gruppi di lavoro dell’Università Bocconi di Milano, dell’Università di Genova e della Universidad de los Andes di Bogotà, insieme al Ceo di Arup, Alan Belfield.
Adeguare i centri urbani ai principi dell’economia circolare significa, come ha spiegato Crisostomo, dotarli di una serie di soluzioni “come le energie rinnovabili, la mobilità elettrica e gli strumenti per monitorare e migliorare la circolarità della città”, ma non solo. E’ necessario uno sforzo progettuale che fonda insieme i diversi elementi e metta in discussione l’approccio precedente all’urbanistica.
La circolarità dei centri urbani deve rispondere a una serie di sfide che esistevano già prima della pandemia e che, come ha affermato il CEO di Arup (azienda di ingegneria e paesaggistica), Alan Belfield, “i grandi fattori di cambiamento sono ancora qui – crescita della popolazione, urbanizzazione e cambiamento climatico e non se andranno da soli”. La pandemia, secondo Belfield, ha avuto l’effetto di rendere i cittadini più inclini a pensare alle soluzioni per la propria qualità di vita nel medio e lungo termine, aprendo uno spazio alla rivisitazione in chiave circolare delle città.
Ambiente è la parola chiave delle città circolari, ma la sfida è quella di raggiungere anche dei target di efficienza, obiettivo ribadito più volte nel corso dell’evento Crisostomo: “Bisogna riprogettare le città per renderle più sostenibili, vivibili e resilienti sarà di fondamentale importanza sia per garantire una buona qualità di vita per le persone sia per tutelare l’ambiente a livello locale e globale”
L’evento fa parte di una serie di incontri ufficiali di preparazione alla COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow il prossimo novembre. Nel corso della discussione è intervenuta anche Anna Richardson, consigliere per la Sostenibilità e la decarbonizzazione della cittadina scozzese, ricordando l’impegno per il nuovo piano Liveable Neighbourhoods, che porterà ad un uso della mobilità stradale incentrato sul “migliorare la socializzazione e migliorare le attività commerciali, senza dimenticare l’efficienza del trasporto pubblico”.
Enel ha presentato i due strumenti elaborati insieme ai partner per impegnarsi in vista di COP26. Il primo è il Circular city index (CCI), erogato da Enel X, la branca di Enel che si occupa dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un indice che prende in considerazione una serie di fattori (digitalizzazione, ambiente ed energia, mobilità e rifiuti) di una determinata città e in base a questi attribuisce un punteggio. Come ha spiegato ancora Crisostomo il CCI “sarà disponibile gratuitamente per tutti i comuni italiani che desiderano misurare gli indicatori chiave di prestazione della circolarità attraverso gli Open Data”.
Il secondo è lo studio, presentato sempre nel corso della conferenza, che Enel ha portato avanti insieme agli atenei di Milano, Genova e Bogotà. Il panel di ospiti ha illustrato il documento, che prende in considerazione quattro città (Glasgow, Bogotà, Milano e Genova) e ne confronta le politiche messe in atto per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, resilienza e qualità della vita. Con l’occasione è stato ricordato l’impegno di Enel nella capitale Colombiana, dove la compagnia ha fornito una flotta di 900 autobus elettrici.