Comprare e vendere criptovalute oggi è un’operazione che fa parte della normalità quotidiani di molti trader. Fra convinti della prima ora ed ex-scettici, il mercato sembra essere entrato in una fase ben diversa rispetto a quella iniziale, dove le transazioni in coin virtuali erano accettati principalmente su portali più o meno leciti appartenenti al dark web.
Investire e fare trading in questo settore è molto più semplice rispetto a pochi anni fa, e le modalità per farlo sono oramai diverse, dall’acquisto diretto di criptovalute all’utilizzo di strumenti derivati ad hoc o acquisto di quote di ETF del settore.
Andando ad esplorare le principali discussioni sul tema, emerge chiaramente come la fetta di curiosi interessati a capire l’esatto funzionamento delle piattaforme di exchange specializzate nel settore crypto possieda notevoli dimensioni.
All’interno del presente articolo andremo a vedere più da vicino la storia di Coinbase, uno dei principali exchange di criptovalute al mondo, evidenziando i tratti principali che caratterizzano questo operatore sul mercato.
Come è nato Coinbase
Quando nel 2012 Brian Armstrong, ex ingegnere informatico appartenente alla squadra di sviluppo di AirBnB, ebbe l’intuizione di iscriversi al popolare incubatore di start-up statunitense noto con il nome di Y Combinator, forse non immaginava che la propria idea di business avrebbe avuto un successo così immediato.
Quello che Armstrong andò a proporre al fine di ottenere finanziamenti a fondo perduto era il lancio di una piattaforma di exchange di criptovalute che potesse, by-passando i broker finanziari, restituire ai trader la possibilità di scambiare criptovalute senza la necessità di avere intermediari operativi.
I 150.000 dollari che Armstrong ricevette per avviare il progetto Coinbase consentirono al progetto di nascere e di mostrare delle potenzialità che a inizio 2013 consentirono alla società di ricevere un investimento di ben 5 milioni di dollari da Union Square Ventures, per poi ricevere, da questa azienda e da altre interessate all’argomento, un ulteriore investimento da 25 milioni di dollari.
La crescita di Coinbase entra a questo punto in una fase estremamente rapida, con il raggiungimento di un milione di utenti a inizio 2014 e la nascita di Coinbase Global Inc, società di holding delle varie filiali aperte nel frattempo per operare in diversi continenti in ottemperanza con le norme vigenti.
Dalla nascita alla quotazione al Nasdaq
Una svolta importante nel successo di Coinbase (costruito, sino a questo punto, esclusivamente sullo scambio di Bitcoin) fu l’inserimento all’interno della propria offerta di altri coin virtuali (nello specifico, Ether, Litecoin e Bitcoin Cash).
A partire da questo momento, si può dire che Coinbase sia entrata in una fase di maggiore maturità, con la rapida assunzione nel proprio personale di personalità di primo livello attive nel mondo finanziario e tech statunitense e l’acquisizione di vari sistemi blockchain indipendenti integrati nel proprio sistema.
Come ulteriore segnale di credibilità, Coinbase decide in questa fase di investire parecchie risorse nell’ambito della cybersecurity, avendo occasione di dimostrare la propria resistenza e resilienza ad attacchi hacker in questo periodo.
Proprio nel momento in cui le attività di Coinbase sembravano iniziare a crescere ad un ritmo più contenuto, il mondo ha assistito ad un’esplosione della trading-mania in corrispondenza con l’imposizione da parte di molti governi mondiali di misure di lockdown generalizzate con l’obiettivo di arginare la diffusione del virus Covid-19.
Fra i prodotti finanziari che hanno beneficiato maggiormente di questa nuova fase di interesse da parte di trader anche molto giovani ed inesperti, le criptovalute sembrano essere state fra i principali beneficiari (e con loro gli exchange come Coinbase).
Sull’ondata di questo ottimismo, il management della società ha deciso nel 2021 che i tempi erano oramai maturi per procedere alla quotazione del titolo Coinbase al Nasdaq negli Stati Uniti, superando la strabiliante capitalizzazione iniziale di 100 miliardi di dollari.
L’offerta di Coinbase
Il sistema Coinbase si suddivide, sostanzialmente, in due grandi ambiti:
- negoziazione di criptovalute: Il trading con questo exchange è conveniente, Coinbase consente ai propri iscritti di effettuare depositi di denaro online e di inserire all’interno del proprio wallet virtuale circa 100 criptovalute differenti (ma questo numero è in costante aumento), ogni transazione comporta un piccolo costo, leggermente superiore rispetto alla media di mercato
- fornitore di prezzi di criptovalute: per un numero strabiliante di criptovalute (oltre 5.000, vale a dire la stragrande maggioranza di criptovalute esistenti), Coinbase espone prezzi in diretta che possono essere utilizzati come tassi di cambio di riferimenti in ogni transazione da terze parti
Risulta inoltre possibile su questa piattaforma effettuare conversioni tra criptovalute (senza l’utilizzo di valute tradizionali). Il trading su questa piattaforma risulta essere alla portata di tutti, con un ordine minimo da inserire a mercato pari a 2$.
Completano questo quadro la possibilità di fare trading con questa piattaforma tramite un portale browser e un’ottima app mobile, la scelta ideale per chi vuole monitorare i propri investimenti in maniera pratica dallo smartphone.
Coinbase: uno sguardo al futuro
Sebbene i valori della stratosferica quotazione in Borsa siano per ora lontani, Coinbase possiede tutte le carte in regola per continuare ad influenzare da una posizione importante il mercato degli exchange di criptovalute.
Fra i tanti trend che si evidenziano sul mercato e che Coinbase potrà sfruttare a proprio vantaggio, ne osserviamo tre preponderanti:
- il mercato sta spingendo per avere criptovalute sempre più rapide nelle transazioni, ormai stiamo assistendo ad una vera e propria gara nel settore a chi riesce a concepire la blockchain più rapida, una vicenda in costante aggiornamento. Coinbase, tramite il crescente ampliamento del proprio catalogo di trading in corso, potrà cogliere al volo l’occasione di consentire lo scambio delle criptovalute che si distingueranno maggiormente in questo senso
- una criptovaluta deve essere rapida ma, allo stesso momento, efficiente: il costo ambientale che le transazioni e le operazioni di mining di criptovalute hanno è giudicato, in molti casi, eccessivo. Anche in questo caso stiamo assistendo ad una forte competizione tra i vari operatori al fine di creare una blockchain il più possibile rispettosa dell’ambiente, un altro tema che il management di Coinbase può sfruttare nella propria offerta
- c’è da scommettere che il Regolatore interverrà in maniera sempre più frequente sul mercato delle criptovalute. Coinbase avrà quindi l’occasione, grazie al proprio sistema già più avanzato rispetto alla media dei concorrenti, di adattare la propria governance alle varie indicazioni regolamentari che verranno diramate
Risulta dunque molto probabile che, su questi principali trend, Coinbase andrà a costruire il proprio futuro nel settore delle criptovalute, con una serie di sfide che, se affrontate nel modo giusto, porteranno altri successi alla storia di questa piattaforma.