Bruxelles – C’è anche Clubhouse tra gli otto nuovi potenziali firmatari del Codice di condotta sulla disinformazione online dell’Unione Europea. Il social media con chat audio e a invito che ha spopolato all’inizio di quest’anno si è unito al processo di revisione del programma di rendicontazione europeo sulla responsabilità delle Big Tech nella diffusione di notizie legate alla pandemia COVID-19 e alla distribuzione dei vaccini. Gli altri sette candidati sono la piattaforma video online Vimeo, il fornitore di tecnologie pubblicitarie DoubleVerify e le organizzazioni che forniscono competenze e soluzioni tecniche Avaaz, Globsec, Logically, NewsGuard e WhoTargetsMe.
La vicepresidente della Commissione UE per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová, ha incoraggiato altre nuove piattaforme, servizi di messaggistica e attori dell’ecosistema della pubblicità online a unirsi “al più presto” nel delineare questo progetto contro le fake news. “Gli attori privati della sfera online hanno una responsabilità speciale per quanto riguarda la diffusione e la monetizzazione della disinformazione”, ha aggiunto la vicepresidente dell’esecutivo UE, sostenuta dal commissario per il Mercato interno, Thierry Breton: “Ora è il momento di mostrare che fanno il loro dovere”.
Il Codice di condotta sulla disinformazione online è un’iniziativa lanciata il 10 giugno 2020 grazie all’accordo tra la Commissione Europea e sei Big Tech: Twitter, TikTok, Google, Facebook, Microsoft e Mozilla. Attraverso la revisione voluta dall’esecutivo comunitario lo scorso 26 maggio per rafforzare la strategia contro le fake news, il programma di rendicontazione continuerà per tutto il 2021. Insieme alla comunicazione dei nuovi potenziali firmatari, la Commissione Europea ha pubblicato anche i report sull’evoluzione delle misure adottate a luglio e agosto dalle piattaforme digitali.
Tra le misure implementate, Twitter ha lanciato una collaborazione con Reuters e Associated Press per aumentare la quantità di informazioni verificate nei trend in tempo reale e ha aggiornato i suoi caroselli di annunci di servizio pubblico che appaiono in cima al feed degli utenti con maggiori informazioni sulle varianti di COVID-19. Facebook ha riferito di aver rimosso oltre 160 mila contenuti per violazione delle politiche di disinformazione COVID-19 nel mese di agosto (anche su Instagram), in netto aumento rispetto al mese precedente (110 mila). TikTok ha invece introdotto lo strumento “TopView”, che permette a video sonori con copertura a schermo intero di apparire immediatamente quando gli utenti aprono l’app. Oltre alle visualizzazioni ottenute in questo modo, i video con il tag “vaccino COVID” sono aumentati da 125 mila nel mese di luglio a 130 mila in agosto.
Per quanto riguarda le misure messe in campo da Google, si sta espandendo l’accesso alle organizzazioni governative (ministeri, dipartimenti, agenzie e uffici) per promuovere i contenuti relativi al COVID-19 conformi alla politica pubblicitaria personalizzata dell’azienda. Nel prossimo report sono attesi i risultati dell’annuncio sul contrasto alla disinformazione anti-vaccini su YouTube. Infine, Microsoft ha evidenziato continui progressi dell’esperienza Bing COVID, che indica lo stato di avanzamento della campagna di vaccinazione nei singoli Paesi e a livello globale.