Roma – “C’è prima di tutto un’emergenza umanitaria, si tratta di vedere se è possibile avere obiettivi comuni”. Draghi la mette sul piano del pragmatismo e annuncia così il vertice straordinario del G20 dedicato alla crisi in Afghanistan che sotto la presidenza italiana si riunirà il 12 ottobre.
“Attualmente non c’è nessun sostegno dal resto del mondo – ha detto il premier italiano – ed è un dovere dei Paesi più ricchi evitare una catastrofe umanitaria, senza condizionalità o pensare di dare un pacco di grano solo se si abiura o si rinuncia alla fede”. “Lì siamo a un punto in cui bisogna preoccuparsi di salvare vite umane”.
Il secondo punto si dovrà affrontare è quali passi la comunità del G20 può intraprendere per evitare che l’Afghanistan “torni a essere il nido del terrorismo internazionale, in Europa ma non solo anche nei Paesi circostanti che sono coinvolti nella crisi e che avranno una voce in capitolo nel vertice”.
La formula del summit sarà perciò allargata “non solo ai Paesi Bassi e alla Spagna sempre invitati ma anche al Qatar, alle Nazioni Unite, al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale.