Bruxelles – Obiettivi vincolanti per gli Stati membri sulla riduzione delle emissioni di metano, per migliorare la qualità dell’aria e centrare gli obiettivi climatici al 2050. A chiederli sono gli eurodeputati della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo che oggi (28 settembre) hanno adottato la relazione sulla strategia della Commissione Europea per ridurre le emissioni di metano con 61 voti favorevoli, 10 contrari e 7 astensioni. La relazione – che passa ora al voto in plenaria a Strasburgo dal 18 al 21 ottobre – è firmata dall’eurodeputata del Partito popolare europeo, Maria Spyraki.
La strategia sul metano della Commissione
L’Esecutivo europeo ha avanzato la sua proposta un anno fa, portando l’attuale obiettivo di ridurre del 29 per cento entro il 2030 le emissioni di metano (rispetto ai livelli del 2005), a un obiettivo tra il 35 e il 37 per cento. In linea con i nuovi obiettivi di tagliare le emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030.
Il metano è tra i peggiori gas inquinanti atmosferici che contribuisce ai cambiamenti climatici: intrappola più calore rispetto alla CO2, ma si decompone nell’atmosfera più rapidamente, quindi impegnarsi per tagliare queste emissioni dovrebbe avere un impatto più rapido sul surriscaldamento globale. Attualmente il 53 per cento delle emissioni di metano in Europa proviene dall’agricoltura, il 26 per cento dai rifiuti e il 19 per cento dall’energia (soprattutto petrolio e gas). Solo questi tre settori rappresentano il 95 per cento delle emissioni totali di metano antropogenico, quello prodotto dall’uomo.
Le richieste degli eurodeputati
I deputati si soffermano su tutti e tre i settori da cui proviene la maggior parte delle emissioni: agricoltura, energia e rifiuti. Chiedono una legge con misure vincolanti e obiettivi di riduzione del metano, che copra tutti i settori: monitoraggio obbligatorio, comunicazione e verifica (MRV) per tutti i settori che emettono metano, nonché programmi obbligatori di rilevamento e riparazione delle perdite per quanto riguarda i settori energetico e petrolchimico.“Con gli effetti catastrofici delle inondazioni senza precedenti di quest’estate, gli incendi ancora in fase di valutazione, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per affrontare le sfide poste dalle condizioni meteorologiche estreme”, ha commentato la relatrice. “Fissando obiettivi vincolanti di riduzione del metano, l’UE può svolgere un ruolo chiave per convincere il resto del mondo a fare lo stesso”.
Impegni globali
La relazione chiede inoltre un accordo globale vincolante sul metano da sottoscrivere alla prossima COP26 di Glasgow, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà in Scozia dal 31 ottobre al 12 novembre. L’Unione Europea ha sottoscritto la scorsa settimana con USA, Italia, Argentina, Ghana, Indonesia, Iraq, Italia, Messico e Regno Unito un’Alleanza globale (la “Global Methane Pledge”) per ridurre le emissioni globali di gas metano di almeno il 30 per cento rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030, e portare la proposta alla prossima COP26. E convincere gli oltre 190 Paesi a fare lo stesso.