L’arresto lampo dell’ex presidente della Generalitat catalana, Carles Puidgemont, su cui penderebbe insieme agli eurodeputati Toni Comin e Clara Ponsantì (il condizionale in questa vicenda è d’obbligo) un mandato di arresto internazionale emesso dalla procura di Madrid, rischia di creare non pochi problemi al governo del premier Pedro Sanchez, che secondo alcune fonti era pronto a sentire il presidente del Consiglio italiano, con cui avrebbe un ottimo rapporto, per risolvere quella che sempre più appare come una matassa per lui e il suo governo, alle prese fin dal suo insediamento con una maggioranza che lo sostiene assai risicata.
L’arresto effettuato dalla polizia di dogana italiana all’aeroporto Fertilia di Alghero, giovedì sera, ha seriamente rischiato di surriscaldare nuovamente il clima già teso tra indipendentisti catalani e Madrid, proprio alla vigilia del voto sulla legge di bilancio, per l’approvazione della quale i 6 voti dei deputati catalani sono quanto mai decisivi.
La questione del processo agli irredentisti catalani, che con una mossa assai irrituale dichiararono unilateralmente di volere effettuare un referendum, il 1 ottobre del 2017, per l’indipendenza della Catalogna dal governo centrale di Madrid. Questo fatto ha scatenato la durissima reazione del governo di allora, guidato dal popolare Mariano Rajoy, che aveva intimato alle autorità catalane di non operare una scelta considerata sediziosa. Le conseguenze furono la repressione durissima del referendum che fu annullato, dopo intervento della Guardia Civil, mandato in forze a Barcellona ad impedire con la forza l’effettuazione della operazioni di voto.
Il processo successivo che vide alla sbarra tutti i maggiori dirigenti del governo catalano portò a durissime condanne ( dai 4 ai 10 anni di prigione) per sedizione ed attentato alla costituzione. Proprio Puidgemont, per sfuggire alle maglie della giustizia spagnola, preferì darsi alla macchia, fuggendo, alla fine di ottobre del 2017, da Barcellona per trovare rifugio a Bruxelles, dove fu poi eletto nel 2019 al Parlamento europeo.
Puidgemont da Bruxelles ha continuato la sua battaglia per rivendicare l’autonomia catalana, approfittando della sua immunità parlamentare, che fu revocata dalla plenaria del Parlamento europeo nel Marzo 2021, su richiesta delle autorità giudiziarie spagnole all’inizio del 2020. ma per ora le autorità del Belgio non hanno mai acconsentito alla richiesta di estradizione di Madrid. Fino a giovedì scorso l’eurodeputato aveva liberamente viaggiato in Francia e Germania senza dover subire nessuna misura restrittiva. Questo perchè la corte del Lussemburgo che aveva chiesto un parere alla giustizia spagnola, in merito al ricorso dei legali di Pudigemont contro la revoca della immunità parlamentare, aveva assicurato che il mandato di arresto era stato tolto, salvo poi rimangiarsi la parola, pochi giorni dopo la conferma della revoca da parte della Corte di giustizia del Lussemburgo.
Insomma una telenovela infinita che rischia di mettere in seria difficoltà il governo spagnolo, che da tempo ha iniziato una politica distensiva con le autorità catalane proprio per preservare la difficile intesa parlamentare con il partito catalano Erc. Qualche mese la decisione del governo di approvare un indulto per gli accusati dei fatti del 1 Ottobre 2017, ha scatenato la dura protesta delle opposizioni di centrodestra, che hanno accusato il governo di assolvere dei colpevoli per convenienza politica.
Sanchez a poche ore dall’arresto in Sardegna dell’ex presidente catalano ha affermato che “Oggi più che mai è importante rivendicare il dialogo. Oggi, se possibile, il dialogo è più necessario. Era dieci anni fa, era nel 2017, è oggi e continuerà ad essere così in futuro”. Parole assai prudenti che sono state viste come un messaggio verso i deputati dell’erc che fra poco più di un mese saranno fondamentali per approvazione della legge di bilancio. Il silenzio del governo italiano dopo l’arresto, dimostra l’imbarazzo e la preoccupazione dell’Italia di creare attriti con esecutivo spagnolo. Nella notte di Giovedì a poche ore dall’arresto una folla con intenzioni bellicose si è diretto verso il consolato italiano a Barcellona per protestare, respinto da reparti antisommossa della Mossos d’ esquadra, anch’essi in passato finiti nell’occhio del ciclone, perchè accusati da Madrid di essere in alcuni casi troppo benevoli se non compiacenti con gruppi di riottosi indipendentisti catalani.
Il rilascio lampo decretato dalla Corte di appello di Sassari è stato accolto con sollievo sia a Roma che a Madrid. Anche perchè in seno alla maggioranza la Lega, da sempre vicina alle rivendicazioni catalane di autonomia da Madrid, aveva cominciato ad alzare la voce con l’accusa del segretario Matteo Salvini al governo di “voler eseguire vendette altrui”. La questione però continua anche ad essere un problema in Europa perchè le ambiguità della giustizia spagnola e del governo spagnolo rischiano di creare un problema anche al Belgio e al Parlamento europeo.
Intanto Puidgemont non appena uscito di prigione, ha affermato di voler continuare il suo tour previsto in Sardegna, compreso l’incontro con il presidente della regione Christian Solinas e quello col sindaco di Alghero Mauro Conoci. Poi domenica sera dopo un evento organizzato dagli indipendentisti di de Sa Corona de logu, è previsto il suo rientro nella capitale belga, salvo sorprese che in questa controversa vicenda sono sempre possibili.