Bruxelles – Diritti, valori, stato di diritto e democrazia. Prende il via oggi fino a domenica (24-26 settembre) il secondo panel dei cittadini europei della Conferenza sul futuro dell’Europa, l’inedita iniziativa di democrazia partecipativa lanciata lo scorso 9 maggio. Come lo scorso weekend, 200 cittadini (ma non gli stessi) provenienti da tutta Europa occuperanno per tre giorni gli scranni del Parlamento europeo di Strasburgo per condividere idee e formulare proposte da portare all’attenzione di Bruxelles per cambiare il futuro dell’Europa.
Democrazia partecipativa per il futuro dell’Europa
La tre giorni non sarà solo interlocutoria, ma servirà a estrarre a sorte i venti portavoce che rappresenteranno i cittadini di questo panel nelle sessioni plenarie della Conferenza. La prossima in programma il 22 e 23 ottobre a Strasburgo. In tutto dai quattro panel saranno estratti 80 cittadini europei, di cui un terzo giovani tra i 16 e i 25 anni, che si andranno ad aggiungere ai rappresentanti di Parlamento, Commissione, Stati membri e società civile nella plenaria della Conferenza (qui la composizione).
I contributi alla piattaforma
Questa volta al centro di questo appuntamento con la democrazia partecipativa c’è la democrazia europea stessa. Ai cittadini europei il compito di rispondere alla domanda “Come ti immagini l’Unione Europea dopo il 2050?” con un focus specifico sui valori, sulla tenuta democratica e sullo stato di diritto, che l’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea definisce come “il valore che comprende i principi di legalità, certezza del diritto; divieto di arbitrarietà del potere esecutivo; tutela giurisdizionale effettiva da parte di giudici indipendenti; separazione dei poteri e uguaglianza di fronte alla legge”.
Dai primi dati emersi dalla Piattaforma digitale multilingue – su cui tutti i cittadini possono commentare – emerge che la “Democrazia europea” è il tema con più contributi, tra idee, commenti ed eventi, oltre 3.600. Per il futuro dell’Europa, i cittadini finora propongono da una semplice ristrutturazione delle istituzioni europee fino ad arrivare a una vera e propria federalizzazione dell’Unione, togliendo competenze ora degli Stati membri per rafforzare il ruolo politico dell’UE.
Il tema è particolarmente caro al Parlamento europeo, che fin dall’inizio delle discussioni sulla Conferenza ha cercato di convincere Consiglio e Commissione a non chiudere la porta alla riforma dei Trattati, per dare al processo di riforma uno slancio più concreto. Sarà centrale anche la discussione su come rendere i cittadini più partecipi e attivi nei processi decisionali europei.