AGGIORNAMENTO: anche il Parlamento ha dato il suo via libera, il 30 settembre in Commissione Economica, con 46 voti a favore di Ross, 6 contrari e 5 astensioni e il 5 ottobre in plenaria con 555 sì, 56 no e 81 astensioni.
Bruxelles – La tedesco-britannica Verena Ross ha vinto la battaglia per la nomina a nuovo presidente dell’Esma, l’Autority indipendente europea dei mercati finanziari, battendo il candidato italiano Carmine Di Noia, inizialmente favorito. Il voto a scrutinio segreto si è svolto ieri (22 settembre) a Bruxelles fra i rappresentanti degli Stati membri nel Coreper, l’organismo tecnico che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio Ue.
Di Noia, commissario Consob dal 2016, era arrivato primo nella shortlist decisa nel novembre 2020 dal Selection Board della stessa Esma sulla base delle qualifiche professionali, competenze ed esperienza. Seconda si era piazzata Verena Ross, che è stata negli ultimi 10 anni direttrice esecutiva e numero due dell’Esma, e che ha forti legami con il Regno Unito, dove ha svolto tutta la sua carriera precedente, avendo lavorato per 12 anni all’agenzia britannica Fsa (Financial Services Authority), e nella Bank of England nei quattro anni precedenti.
Non si trattava solo di una partita di potere relativa alle nomine. In gioco c’è il ruolo futuro dell’Esma dopo la Brexit, con l’emancipazione del mercato continentale dall’influenza della City di Londra, e con l’eventuale rafforzamento “federale” dei poteri di vigilanza dell’Authority su tutti gli attori del mercato dei capitali dell’Ue. Evidentemente il peso della lobby tedesca nel Consiglio Ue è stato più rilevante delle considerazioni strategiche sul ruolo dell’Esma e delle valutazioni sulla competenza dei candidati.
Negli ultimi giorni era intervenuto direttamente a favore della candidata il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, possibile futuro cancelliere in Germania (se i socialdemocratici, come indicano i sondaggi, vinceranno le imminenti elezioni politiche).