Bruxelles – Il Comitato Economico e Sociale europeo (CESE) si unisce alla Commissione nell’esprimere la propria preoccupazione per il peggioramento della libertà di stampa negli Stati membri, scagliandosi in particolare contro Polonia e Ungheria. “Varsavia e Budapest stanno attivamente distruggendo, se non l’hanno già fatto, la libertà di stampa. I loro governi devono restaurare la democrazia e lo stato di diritto, altrimenti non potranno rimanere nell’UE”, ha attaccato il rappresentante del Comitato Christian Moos.
In un dibattito con la responsabile dell’ufficio di Bruxelles di Reporter senza Frontiere Julie Majerczak e con il segretario generale della Federazione Europea dei Giornalisti Ricardo Gutiérrez, Moos ha espresso preoccupazione per come i giornalisti siano sempre più bersaglio di violenza verbale e fisica, con 16 cronisti assassinati dal 2015. Quest’anno sono stati uccisi il greco Giorgios Karaivaz e l’olandese Peter De Vries: entrambi indagavano sul mondo della criminalità organizzata nei propri Paesi. Il CESE sottolinea poi la crescente pressione da parte di gruppi di interesse, gli scarsi salari, la concentrazione delle proprietà dei media e la proliferazione di fake news, specialmente sui social media.
Gutiérrez ha invece fatto appello alla società civile: “”Noi giornalisti abbiamo bisogno del vostro sostegno quanto abbiamo bisogno dell’acqua”, ha dichiarato. “Come voi, difendiamo la causa della democrazia. Il Parlamento e la Commissione stanno prendendo iniziative lodevoli ma non stanno facendo abbastanza. Devono andare oltre, soprattutto in considerazione dell’atteggiamento passivo di alcuni Stati membri”, ha concluso il Segretario Generale.