C’è molta confusione su cosa significhi la parola “Consiglio” in ambito europeo. Esistono tre diversi consigli, uno dei quali, il Consiglio d’Europa, non ha nulla a che vedere con l’Unione europea. C’è poi il Consiglio europeo, ovvero l’organo che riunisce i capi di Stato o di governo dei Paesi dell’Unione, e il Consiglio dell’Unione europea, istituzione che riunisce i ministri degli Stati membri. Quando si parla genericamente di “Consiglio”, ci si riferisce a quest’ultima.
I poteri del Consiglio dell’Unione europea
Il Consiglio è co-legislatore insieme al Parlamento europeo nei settori in cui l’UE ha competenza esclusiva o concorrente. Questo significa che ha il potere di emendare, approvare o respingere le proposte legislative fatte dalla Commissione europea. Negli stessi ambiti ha poi il compito di coordinare le politiche degli Stati membri. In ambito di politica estera e sicurezza comune (PESC), assicura insieme all’Alto Rappresentante unità, coerenza ed efficacia all’azione esterna dell’UE. Ha l’ultima parola sugli accordi internazionali e, insieme al Parlamento europeo, approva il bilancio dell’Unione.
Come lavora il Consiglio
Il Consiglio si riunisce su tre livelli: l’attività preparatoria di base è svolta dai cosiddetti gruppi di lavoro, che preparano le bozze dell’attività legislativa. Successivamente, il Consiglio si riunisce al livello dei Rappresentanti Permanenti presso l’Unione europea degli Stati membri (COREPER), che limano le bozze e cercano di risolvere le eventuali controversie sorte. Nel terzo e ultimo livello, ogni Stato membro è rappresentato da un proprio esponente di rango ministeriale (dunque ministro, viceministro o sottosegretario), che discute e vota il documento finale. Il Consiglio si riunisce per materia competente, dunque ne esistono dieci diverse “formazioni” a seconda della materia trattata. La presidenza è a rotazione ogni sei mesi tra gli Stati membri, con l’eccezione del Consiglio “Affari Esteri”, che è sempre presieduto dall’Alto Rappresentante per la PESC. Oggi la presidenza del Consiglio spetta alla Slovenia.
Come vota
Il Consiglio dell’Unione europea ha tre differenti sistemi di voto, a seconda della materia trattata. Si esprime a maggioranza semplice per l’adozione del suo regolamento interno, per l’adozione delle norme che disciplinano i comitati previsti dai trattati e per chiedere alla Commissione di effettuare studi o presentare proposte. Quando vota una proposta della Commissione (ovvero in circa l’80% dei casi), il Consiglio si esprime a maggioranza qualificata: per passare, una proposta deve essere votata almeno dal 55% degli Stati Membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. Entrambi i requisiti sono necessari, per questo la procedura è nota anche come “doppia maggioranza”. Infine, è necessaria l’unanimità per questione considerate particolarmente sensibili dagli Stati membri, come la politica estera e di sicurezza comune, l’adesione di un nuovo Stato membro, la gestione delle finanze UE e l’armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia di imposte indirette, sicurezza e protezione sociale.
Il Consiglio europeo
Pur essendo di fatto il massimo livello del Consiglio dell’Unione europea, il Consiglio europeo è un organo giuridicamente a sé stante. Esso è composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri (a seconda della forma di Stato dei Paesi membri, sono membri del Consiglio europeo i primi ministri di tutti i Paesi tranne Francia, Bulgaria, Cipro, Lituania e Romania che sono rappresentate dai propri capi di Stato), dal suo presidente e dal presidente della Commissione europea. Il Consiglio europeo definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Unione, adottando nei propri incontri (almeno due a semestre, si svolgono a Bruxelles) delle conclusioni. Soprattutto, il consesso dei capi di Stato e di governo ha importanti poteri di nomina: esso propone infatti il presidente della Commissione e approva i commissari indicati dai governi, oltre a presidente e comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. Il Consiglio europeo elegge a maggioranza qualificata il proprio presidente, che resta in carica per due anni e mezzo, rinnovabili una sola volta. Oggi il presidente del Consiglio europeo è il belga Charles Michel.