Bruxelles – Nelle prossime settimane l’UE presenterà un pacchetto di linee guida per aiutare gli Stati membri ad affrontare l’aumento dei prezzi dell’energia e mitigare i costi sociali per la fascia più vulnerabile della popolazione, senza violare le regole del mercato energetico europeo. Non saranno misure nuove, ma un pacchetto strutturato di misure già esistenti che “ritengo possa essere utile a tutti gli Stati membri per affrontare la situazione attuale. In questo modo, la Commissione potrebbe aiutare gli Stati membri a navigare tra le opzioni a loro disposizione a livello nazionale, pur rimanendo all’interno del quadro politico dell’UE e tenendo in considerazione i nostri obiettivi climatici”. A spiegarlo ieri (22 settembre) in conferenza stampa a Brdo (Slovenia) è la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, al termine della prima giornata di Consiglio Energia dedicato al pacchetto sul clima Fit for 55.
Il rialzo del prezzo dell’energia dovuto a una molteplicità di fattori – dall’aumento del prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia e il riscaldamento, alla bassa produzione di energia rinnovabile e ai più alti prezzi del carbonio nell’UE – è slittato in cima ai lavori del vertice informale della presidenza slovena. Una decisione di Bruxelles su cui già circolavano diverse indiscrezioni che arriva sotto la pressione di molti governi europei, come Spagna, Italia, Grecia, spaventati dal rincaro delle bollette e dalle possibili conseguenze sociali. “I Paesi ci hanno chiesto orientamenti per intervenire con misure temporanee nell’ambito delle regole UE”, conferma Simson in conferenza stampa aggiungendo che attualmente gli Stati possono modificare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e le accise o utilizzare il supporto diretto per proteggere i consumatori vulnerabili da costi elevati.
Orientamenti più precisi arriveranno “nelle prossime settimane”, ma per la Commissione UE il tema dell’aumento dei prezzi deve far riflettere sulla necessità “di ridurre al più presto la dipendenza dalle fonti fossili” e dare una spinta all’uso di rinnovabili nel mix energetico dell’Unione (portando l’obiettivo attuale del 32 per cento al 40 per cento di rinnovabili nel mix energetico entro il 2030).
Ricorda che nel quadro del Fit for 55 Bruxelles ha lanciato l’idea di un Fondo sociale climatico da 72 miliardi di euro – da finanziare con le entrate del secondo ETS per edifici e trasporti – per mitigare l’impatto sociale della transizione sui più vulnerabili e per la prima volta pensare a una politica europea per ridurre la povertà energetica. “Siamo pronti a sostenere gli Stati membri nel mettere a punto piani”, ha detto Simson, dal momento che i Paesi dovranno presentare a Bruxelles i loro piani su come spendere queste risorse. Ma al netto di un accordo tra Parlamento e Consiglio sul Fit for 55 il Fondo sociale non entrerà in funzione prima del 2025, “mentre l’aumento dei prezzi è ora e dobbiamo affrontarlo”.
L’impennata dei prezzi del gas e dell’elettricità rischia di rallentare i negoziati sul rivoluzionario pacchetto sul clima ‘Fit for 55’, presentato dalla Commissione UE a luglio e su cui i ministri hanno dibattuto per la prima volta. “C’è ampio consenso da parte degli Stati membri”, afferma in conferenza Jernej Vrtovec, ministro sloveno delle Infrastrutture, ammettendo però “che servirà molto lavoro da fare, il pacchetto è complesso e ci serve tempo per capirne il reale impatto”.