Bruxelles – Aggiungere a pandemia e misure di coordinamento europee, strategia per il digitale, e questioni di politica estera anche il tema dell’energia. La Spagna vuole ridefinire l’agenda del prossimo Consiglio europeo per trovare una soluzione comune al rincaro delle bollette, e il ministro per gli Affari europei di Madrid è giunto a Bruxelles per chiedere questo ai colleghi del club dei Ventisette.
Il vertice dei capi di Stato e di governo in programma il 21 e 22 ottobre prevede, secondo la bozza di ordine del giorno, solo tre punti. Ma la situazione, a detta di Juan Gonzalez Barba Pera, è tale da imporre una modifica. Il consiglio Affari generali che si riunisce nella capita dell’UE potrebbe dunque finire per fare pressioni su Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e responsabile per la gestione dei lavori a livello di leader.
La Spagna ha trovato la disponibilità di altre delegazioni ad affrontare il tema, con Gonzalez Barba Pera che cita espressamente Mario Draghi tra quanti “si sono espressi positivamente”. La modifica dell’agenda dei lavoro vuole “iniziare un dibattito europeo”, sottolinea lo spagnolo, consapevole che una soluzione al caro-prezzi non sarà immediata ma convinto della necessità di avviare un percorso con urgenza.
Dall’altra parte della strada, la Commissione si dice “pronta” ad affrontare il tema, e sta “già discutendo con gli Stati membri”, fa sapere Eric Mamer, capo del servizio dei portavoce dell’esecutivo comunitario, che ricorda come la questione dei prezzi dell’energia sia “molto complessa”. Il prezzo finale, spiega, è la somma di costi all’origine, costi di estrazione e produzione, costi di trasporto, tasse e accise. I primi costi dipendono dalle compagnie, i secondi dagli Stati. “Ci sono strumenti diversi” per influire sul costo della bolletta. Inoltre “occorre distinguere tra soluzioni strutturali e soluzioni di breve periodo”. Le une rischiano di escludere le altre.
Intanto l’Italia intende dare seguito all’azione portata avanti da Draghi sul tema dell’immigrazione. Per questo motivo “abbiamo chiesto che al prossimo vertice del consiglio europeo si parli di questo”, sottolinea il sottosegretario per gli Affari europei, Enzo Amendola, sottolineando come la richiesta italiana sia stata “sostenuta da molti Paesi” attorno al tavolo. Ricorda come il dossier immigrazione sia stato rilanciato su impulso del presidente del Consiglio, che già a giugno aveva ottenuto l’impegno a continuare un percorso su cui adesso l’Italia intende proseguire.