Bruxelles – Il contrasto alle fake news e alla disinformazione nell’Unione Europea ha come punto nevralgico l’Italia. È nato oggi (lunedì 20 settembre) a Roma l’Osservatorio italiano sui media digitali (IDMO), braccio operativo sul territorio nazionale dell’iniziativa UE lanciata a giugno e coordinata dall’Istituto universitario europeo di Firenze.
L’Osservatorio italiano – realizzato attraverso una collaborazione tra l’Università Luiss Guido Carli e partner come RAI, TIM, Gruppo GEDI La Repubblica, Pagella Politica, Corriere della Sera e l’organizzazione non governativa Reporter Senza Frontiere – è uno degli otto hub nazionali finanziati con 11 milioni di euro dalla Commissione Europea per studiare l’impatto della disinformazione sulla società e per diffondere pratiche positive nell’uso dei media digitali attraverso il fact-chacking.
L’hub italiano contro le fake news online avrà una particolare importanza nell’implementare le attività promosse dall’Osservatorio Europeo dei Media Digitali (EDMO), l’organismo inaugurato a Firenze per elaborare una strategia di lotta alle bufale basata sul monitoraggio del flusso di informazioni e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
“La disinformazione accresce le divisioni nelle nostre società e mina le basi del normale dibattito democratico”, ha sottolineato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, all’evento di inaugurazione presso l’ateneo a Roma. “L’iniziativa si inserisce nell’ambito di una rinnovata attenzione da parte della Commissione Europea all’importanza dei libertà dei media”, ha aggiunto Gentiloni, che ha messo in evidenza il ruolo dell’Italia: “È un riconoscimento della qualità del consorzio nazionale, che riunisce le realtà più autorevoli in tema di contrasto alla disinformazione”.
A salutare la nascita dell’Osservatorio italiano contro le fake news anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che in un video-messaggio ha ricordato l’importanza della partecipazione italiana “alle discussioni che hanno portato in ambito europeo a piani contro la disinformazione, con un sistema di allerta rapida”. Di Maio ha concluso il suo intervento facendo riferimento al fatto che “la lotta alla disinformazione non deve avvenire a discapito del dibattito pubblico, solo così la libertà di informazione e la democrazia ne usciranno rafforzate”.