Bruxelles – Democrazia e lotta ai cambiamenti climatici sono i temi più discussi dai cittadini europei quando si parla di futuro dell’UE. Da oggi (17 settembre) fino a domenica prendono il via a Strasburgo, nei locali del Parlamento europeo, i panel di cittadini europei della Conferenza sul futuro dell’Europa, con la prima riunione del gruppo dedicato a “Un’economia più forte, giustizia sociale, lavoro e istruzione, gioventù, cultura, sport e trasformazione digitale”. Per l’occasione, Bruxelles rende pubblici alcuni dei principali dati e numeri sulla piattaforma digitale multilingue, lanciata lo scorso aprile per diventare il principale strumento di inclusività della Conferenza sul Futuro dell’Europa, per dare a tutti la possibilità di dire la propria sul futuro dell’Europa. Serviva un modo per dare più spazio possibile alla voce dei cittadini, senza la possibilità di ospitarli fisicamente e la piattaforma è stata indicata come la giusta via di mezzo per garantire più partecipazione possibile.
Da questa prima relazione sui contenuti alla piattaforma – che copre il periodo dal 19 aprile al 2 agosto – i numeri della partecipazione sono ancora bassi, con più di tre milioni di visitatori unici, di cui 26mila come partecipanti attivi. A livello di attività, sono stati registrati sulla piattaforma finora 19.679 contributi, divisi tra 6.115 idee, 11.879 commenti e 1.685 eventi, riguardanti tutti e 10 temi individuati come prioritari per le discussioni della Conferenza: cambiamento climatico e ambiente; salute; un’economia più forte, giustizia sociale e occupazione; l’UE nel mondo; valori e diritti, Stato di diritto, sicurezza; trasformazione digitale; democrazia europea; migrazione; istruzione, cultura, gioventù e sport.
Gli autori del rapporto fanno notare che in termini di accesso alla piattaforma, i due picchi principali si concentrati quando lo strumento è stato lanciato ad aprile e intorno alla giornata dell’Europa (9 maggio). Fin dai primi mesi di avvio, l’argomento “Democrazia europea” ha registrato il livello più alto di contributi, tra idee, commenti ed eventi, oltre 3.600: le questioni che vengono sollevate sono varie, da una semplice ristrutturazione delle istituzioni europee fino ad arrivare a una vera e propria federalizzazione dell’Unione, togliendo competenze ora degli Stati. Il tema è particolarmente caro al Parlamento europeo, che fin dall’inizio delle discussioni sulla Conferenza ha cercato di convincere Consiglio e Commissione a non chiudere la porta alla riforma dei Trattati, per dare al processo uno slancio più concreto.
In molti hanno suggerito migliorare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nei processi europei. Come? Le proposte vanno dall’elezione diretta dei presidenti, alle liste transnazionali per le elezioni del Parlamento europeo o campagne transnazionali. Altre misure proposte chiedono invece di rendere le consultazioni e la partecipazione dei cittadini un elemento strutturale della governance dell’UE.
Segue, senza sorpresa, la questione del “Cambiamento climatico e ambiente”, con circa 3mila contributi. Focus soprattutto sull’inquinamento e la necessità di ridurre le emissioni globali di carbonio, ponendo fine ai sussidi dei governi alle fonti fossili. Molti contributi indicano i trasporti come un’importante fonte di inquinamento e chiedono misure volte a incoraggiare lo sviluppo e l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e rispettosi dell’ambiente. Ma in tema di sostenibilità c’è spazio anche per l’agricoltura – che da sola rappresenta il 10 per cento di emissioni di gas serra dell’Unione – con un chiaro invito a eliminare l’uso dei pesticidi e a promuovere l’agricoltura locale e la protezione della biodiversità. Grande sorpresa il fatto che nonostante la pandemia da COVID in atto, il tema della sanità è tra i meno trattati, i contributori chiedono principalmente una maggiore armonizzazione e coordinamento europeo nella risposta alle crisi, con attenzione maggiore per la prevenzione.
Tutti i contenuti presenti sulla piattaforma serviranno da base per la discussione dei panel dei cittadini, che porteranno la loro voce nella sessione plenaria. A questa è affidato il compito di redigere un insieme di raccomandazioni per il futuro delle istituzioni europee.
Conferenza: composizione e cronoprogramma
Il cammino fino all’ultima plenaria della Conferenza, quando saranno presentate le raccomandazioni a cui Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, si è impegnata a dare seguito, è appena cominciato. Quindi bisogna dare il tempo al meccanismo di ingranare. Con la diffidenza nei confronti di un esercizio che rischia di essere fine a se stesso, un dibattito esclusivo per la “bolla” di Bruxelles che non porterà ad alcun cambiamento significativo verso i cittadini che lo chiedono. Sebbene i contributi finora non siano molto numerosi, indicano però che il tema della partecipazione è sentito e i cittadini chiedono un cambio di passo.
Lanciata lo scorso 9 maggio, la Conferenza durerà fino a marzo/aprile del 2022 per concludersi sotto la presidenza di turno della Francia. Sono previste in tutto sei sessioni plenarie (la prima è già andata), composte da 108 deputati europei, 54 rappresentanti del Consiglio UE (due per Stato membro) e 3 della Commissione europea, oltre a 108 rappresentanti di tutti i parlamenti nazionali. In più ci saranno 108 cittadini scelti casualmente, tra 80 rappresentanti dei panel di cittadini europei (almeno un terzo dei quali avrà meno di 25 anni) e 27 rappresentanti (uno per Stato membro) da comitati cittadini nazionali o da eventi di conferenze, e inoltre il presidente del Forum europeo della gioventù.
Ancora mancano da selezionare gli 80 rappresentanti dei panel dei cittadini, che saranno selezionati in questi primi incontri tra settembre e ottobre. I panel dei cittadini saranno quattro in tutto, formati ciascuno da 200 cittadini europei. Il primo si terrà questo fine settimana, mentre gli altri tre comitati sono dedicati a “Democrazia europea e valori e diritti, stato di diritto, sicurezza” che si incontreranno per la prima riunione dal 24 al 26 settembre; “Cambiamento climatico, ambiente e salute” con la prima riunione dal 1° al 3 ottobre; infine, “l’UE nel mondo e migrazioni” con il primo incontro che si terrà dal 15 al 17 ottobre. In questi primi incontri – che si terranno nella sede del Parlamento europeo a Strasburgo – ciascun panel dovrà stabilire le proprie modalità di lavoro e selezionare i 20 cittadini ciascuno che parteciperanno alla plenaria della Conferenza in rappresentanza dei cittadini.