Bruxelles – Estensione del mandato alle principali malattie non trasmissibili (cardiovascolari, cancro, diabete e malattie mentali), creazione di una task force dell’UE per la salute e cooperazione rafforzata tra organismi dell’UE e le altre autorità sia nazionali sia internazionali, per migliorare la gestione delle future crisi. Sono i tre pilastri del mandato negoziale sul rafforzamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) adottato ieri (15 settembre) dal Parlamento Europeo riunito in plenaria a Strasburgo con 598 voti favorevoli, 84 contrari e 13 astensioni, dopo il primo sì incassato a giugno in commissione ENVI (Ambiente e salute). Gli eurodeputati sono pronti ad avviare i negoziati con il Consiglio, che già ha approvato la sua posizione, e in questa sede chiederanno di mettere a punto piani nazionali di preparazione e risposta alle future emergenze, e fornire all’UE “dati tempestivi, comparabili e di qualità”.
Le Istituzioni di Bruxelles sono alla ricerca di accordo entro fine 2021 sul piano per una nuova ‘Unione della Salute’ presentato a novembre dalla Commissione Europea con l’obiettivo di creare un sistema comune di risposta alle crisi più efficiente di quanto non si sia sperimentato all’inizio della pandemia in corso. La Commissione, in sostanza, chiede più potere agli Stati per fronteggiare le emergenze sanitarie, dopo che la pandemia da Coronavirus ha evidenziato le carenze di un sistema europeo che non attribuisce all’UE competenze specifiche in materia ma le lascia alle divisioni degli Stati.
Due elementi centrali della futura Unione della Salute sono il rafforzamento dell’ECDC e dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA), agenzie europee forse poco conosciute prima della pandemia ma che si sono rivelate fondamentali nella gestione dello scambio dei dati sul virus e sui vaccini, pur mostrando molte carenze tra cui tempi di decisione non rapidi. Il Parlamento europeo voterà il mandato negoziale sull’EMA nella prossima plenaria di ottobre, ma già si intuisce che tipo di forma assumerà l’UE della Salute.
I deputati hanno dato via libera anche alla posizione negoziale sul rafforzamento della capacità di prevenzione, preparazione e risposta alle crisi in caso di minacce sanitarie transfrontaliere, adottata con 594 voti favorevoli, 85 contrari e 16 astensioni. Secondo la proposta, l’UE potrebbe dichiarare una situazione di emergenza sanitaria per l’UE, che farebbe scattare un maggiore coordinamento e permetterebbe lo sviluppo, lo stoccaggio e l’approvvigionamento di prodotti necessari ad affrontare la crisi. La richiesta degli eurodeputati è in linea con quanto proposto dalla Commissione a novembre: “più potere” all’UE significa conferirle la competenza, attraverso l’ECDC, di dichiarare un’emergenza sanitaria a livello europeo e quindi attivare meccanismi di risposta immediati alle crisi comuni. Il testo propone misure per rafforzare il monitoraggio epidemiologico e chiede agli Stati membri di intensificare la comunicazione degli indicatori sui sistemi sanitari (come la disponibilità di letti ospedalieri, la capacità di cure intensive o il numero del personale medico formato).
“Un voto positivo in Aula”, scrive su Twitter la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, annunciando presto l’inizio del trilogo – negoziati politici sulle tre istituzioni – con i rappresentanti della presidenza di turno slovena. L’obiettivo è un accordo entro fine 2021.
Positive votes in @Europarl_EN plenary on @ECDC_EU and cross-border health threats proposals.
I look forward to swift and productive trilogues in the coming weeks with @VTrillet_Lenoir @j_kopcinska and @EU2021SI to reach adoption by end year. https://t.co/a07PhaEqDv
— Stella Kyriakides (@SKyriakidesEU) September 15, 2021