Bruxelles – La conferenza dei Presidenti dei Gruppi Politici del Parlamento europeo, convocata da David Sassoli il 13 settembre, ha deciso di procedere al ritorno dell’attività dell’emiciclo in presenza. Si tratterà di un rientro in via sperimentale, che vedrà però l’avvio di una serie di riforme del funzionamento delle sedute plenarie, ma che non può escludere il ritorno ad “un utilizzo selettivo delle nuove modalità di lavoro in remoto”, in caso di aggravamento della situazione epidemiologica.
Tra le proposte della conferenza la limitazione del numero di dibattiti in prime time e l’utilizzo di strumenti come la carta blu e il catch the eye (una procedura che fissa ad 1 minuto il tempo per gli interventi dei deputati, in replica ad affermazioni del relatore) durante i dibattiti con la Commissione e il Consiglio. Ci sarà infine la possibilità per gli europarlamentari di parlare dal podio centrale del Parlamento e di occupare i posti nelle prime file durante le discussioni in cui sono coinvolti in prima persona.
Le proposte della conferenza sono ora sul tavolo dell’ufficio di presidenza del Parlamento europeo che si riunirà in seduta straordinaria venerdì 17 a Bazoches, nella casa Jean Monnet. Sassoli ha rimarcato che i risultati della riunione sono il frutto della cooperazione di tutti i gruppi politici dell’Europaramento, accomunati dalla “volontà di procedere velocemente sul cammino delle riforme necessarie”.
Il dispositivo che sta prendendo forma è uno dei primi risultati del processo di riforme “per una democrazia parlamentare” europea annunciato da Sassoli lo scorso aprile. A coordinare i lavori della conferenza sono stati i cinque gruppi di lavoro (focus group) istituiti in quell’occasione. Proprio la revisione delle sessioni era stata individuata allora come uno dei dossier principali a cui mettere mano.