Bruxelles – Un voto atteso e rimandato con cui prende forma la linea del Parlamento Europeo sulla strategia Dal campo alla tavola (Farm to Fork), presentata dalla Commissione Europea a maggio 2020. Le commissioni Ambiente (ENVI) e Agricoltura (AGRI) con un voto congiunto hanno approvato oggi (10 settembre) con 94 voti favorevoli, 20 contrari e 10 astensioni la relazione degli eurodeputati Anja Hazekamp (Sinistra) e Herbert Dorfmann (PPE) a cui sono stati presentati nelle scorse settimane oltre 2mila emendamenti, poi ridotti a 48 emendamenti di compromesso tutti adottati nella giornata di ieri. Ora il testo dovrà essere approvato in plenaria da tutti i deputati, durante una delle due sessioni di ottobre.
Riduzione pesticidi e sostegno agli agricoltori
E’ ampio il sostegno dei deputati alla proposta della Commissione per rendere i sistemi alimentari dell’UE più sostenibili, con una riduzione dell’impronta ambientale e climatica della filiera ma con la necessità di garantire “la sicurezza alimentare, un’alimentazione sana e fornire un reddito equo agli agricoltori”. Il dibattito dell’ultimo anno e mezzo sulla strategia Farm to fork è questo: trovare un punto di equilibrio tra centrare gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal (la F2F si può definire la costola agricola del Patto verde per l’Europa) senza però arrecare danno eccessivo alla filiera agroalimentare, che teme la transizione.
Secondo gli eurodeputati, il cammino per la sostenibilità passa attraverso nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura, con un nuovo processo di approvazione di queste sostanze attive e anche un miglior monitoraggio da parte dell’UE. In sostanza, i deputati sposano la proposta della Commissione che mette sul tavolo un obiettivo di riduzione del 50 per cento dell’uso e del rischio di pesticidi, una riduzione di almeno il 20 per cento dell’uso di fertilizzanti chimici, oltre che la necessità di rivedere la legislazione dell’UE sull’uso sostenibile dei pesticidi e promuovere modi alternativi per proteggere i raccolti da parassiti e malattie.
I deputati mettono l’accento sulla necessità di dare sostegno agli agricoltori in questa transizione, dal momento che hanno un “reddito inferiore rispetto ad altri operatori lungo la filiera alimentare e al resto dell’economia”. Per questo chiedono alla Commissione di ripagarli con una quota equa del profitto in cambio del cibo prodotto in modo sostenibile. “Gli agricoltori possono svolgere un ruolo significativo nella lotta ai cambiamenti climatici, ma la responsabilità per un’agricoltura più sostenibile deve essere uno sforzo congiunto in cui anche i consumatori hanno un ruolo chiave da svolgere”, afferma Herbert Dorfmann, uno dei due relatori del testo. “Gli agricoltori in Europa stanno già facendo un ottimo lavoro, quindi quando chiediamo loro giustamente di ridurre ulteriormente l’uso di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici, dobbiamo sostenerli per garantire la redditività economica in modo che la produzione non venga semplicemente spostata al di fuori dell’UE. Garantire la disponibilità di cibo a prezzi ragionevoli deve continuare a essere una priorità”.
Etichetta armonizzata
Una delle parti più discusse della proposta della Commissione UE è l’introduzione di una etichetta nutrizionale sul pacco dei prodotti obbligatoria e armonizzata a livello europeo entro la fine del 2022. Qui si annida lo scontro tra i sostenitori del sistema Nutri-Score e chi – come l’Italia – lo osteggia e chiede un’alternativa. Ancora non c’è alcuna proposta ufficiale di Bruxelles, ma gli eurodeputati accolgono l’idea di rendere obbligatoria un’etichetta nutrizionale fronte-pacco, senza fare un nome preciso di modello da adottare ma invitando la Commissione a costruire l’etichetta sulla base di prove scientifiche solide e indipendenti e “su una comprovata comprensione da parte dei consumatori”. Negli emendamenti approvati insistono sul fatto che la Commissione dovrebbe tener conto nella scelta delle caratteristiche specifiche dei prodotti con un solo ingrediente e dei prodotti sistemi di qualità europei (DOP, IGP, IG), tutelandoli.
Nuovi OGM e benessere animale
Per trovare metodi alternativi all’uso dei pesticidi e proteggere i raccolti dai parassiti, i deputati non chiudono la porta alla proposta dell’Esecutivo di presentare un quadro legislativo aggiornato per le nuove tecniche genomiche (NGT) che servono ad alterare il genoma di un organismo e che – ritiene la Commissione – hanno il potenziale per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile come parte degli obiettivi del Green Deal europeo, rendendo le piante più resistenti ai parassiti o ai cambiamenti climatici. Sottolineano però la necessità di garantire la trasparenza e la libertà di scelta “agli agricoltori, ai trasformatori e ai consumatori” e che sarà necessaria una valutazione d’impatto prima di adottare il nuovo quadro legislativo.
Infine, le due commissioni entrano nel merito della legislazione europea sul benessere animale, che andrà modificata con “nuovi indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali” per garantire una maggiore armonizzazione nell’UE. Nel quadro della F2F la Commissione si è impegnata a rivedere tutta l’attuale normativa europea in materia di benessere animale entro la fine del 2023, proponendo anche una legge per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti. La revisione riguarderà condizioni di allevamento, trasporto e macellazione degli animali, che sono le tre aree che compongono la normativa sul benessere animale.
Voci contrarie
“Grazie al lavoro degli ultimi mesi, il Parlamento europeo ha rimesso al centro della Strategia Farm to Fork non soltanto la dimensione ambientale dei nostri sistemi alimentari, ma anche quella sociale ed economica, dando ai nostri produttori una prospettiva più positiva rispetto all’impianto inizialmente messo sul tavolo dall’Esecutivo Ue”, commentano gli eurodeputati S&D Paolo De Castro e Pina Picierno. Ricordano di essere riusciti “a contrastare gli attacchi francesi e dei paesi nordici alle nostre eccellenze agroalimentari, ottenendo che eventuali sistemi di etichettatura nutrizionale abbiano solamente una finalità informativa, senza influenzare i consumatori tramite sistemi a colori, e siano basati su porzioni definite per i prodotti e non su un riferimento unico per tutte le categorie di prodotto, come invece vorrebbero le grandi multinazionali del cibo a favore del Nutriscore”.
Soddisfatta anche Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi europei. “Con il voto di oggi al Parlamento europeo, la Commissione agricoltura e la Commissione ambiente approvano un report ambizioso sulla strategia Farm to Fork (“dal campo alla tavola”), che sostiene i target ambientali proposti nella Commissione UE nell’ambito del Green Deal europeo e chiede che questi vengano tradotti in obiettivi giuridicamente vincolanti. Parliamo di target ambiziosi ma assolutamente necessari per rendere più sostenibili le pratiche agricole europee: dalla riduzione dell’uso dei pesticidi del 50% entro il 2030 al dimezzamento dell’uso di antibiotici in agricoltura”.
Nonostante la convergenza dei principali gruppi politici all’interno delle due commissioni, c’è chi si dichiara contro all’idea di sostenibilità promossa dalla strategia. “’Fonti alternative di proteine, come insetti o alghe, rappresentano un modo per affrontare efficacemente molte sfide ambientali e climatiche dell’Ue’. Questa una delle follie che abbiamo dovuto votare oggi in Commissione Sanità e Ambiente nel contesto della strategia Farm to Fork”, commenta in una nota Simona Baldassarre, europarlamentare della Lega e componente della Commissione Sanità e Ambiente. Baldassarre fa anche cenno all’ok della maggioranza “all’etichettatura sulle indicazioni nutrizionali sul modello Nutriscore, il sistema che danneggia la filiera italiana penalizzando come non sani cibi come il Parmigiano Reggiano o il prosciutto di Parma”. Anche se in realtà il testo approvato, come scrivevamo sopra, non fa cenno a uno specifico modello di etichettatura da introdurre, ma apre solo alla necessità di adottare e rendere obbligatorio un sistema di etichettatura nutrizionale uguale per tutti.