Bruxelles – Accelerare con l’eliminazione dei pesticidi in agricoltura. La presidenza francese del Consiglio UE – di turno nel primo semestre 2022 – si impegnerà a dare impulso a una “forte iniziativa per l’eliminazione accelerata dei pesticidi”, ha detto venerdì 3 settembre il presidente francese Emmanuel Macron, in occasione dell’inaugurazione del Congresso mondiale sulla conservazione della natura a Marsiglia, in programma fino al 11 settembre. “Voglio che la presidenza francese dell’Unione Europea realizzi qualcosa di concreto su questo tema dei pesticidi, e mi impegno qui, una forte iniziativa, con tutti i miei colleghi, per un’eliminazione accelerata dei pesticidi” , ha dichiarato Macron, precisando che “solo a livello europeo ci arriveremo, altrimenti rallenteremo”.
Con mesi di anticipo, inizia a prendere forma l’agenda agricola della presidenza di Parigi, destinata a far parlare di sé. Le stesse prime dichiarazioni del capo dell’Eliseo, secondo media locali, hanno fatto insorgere molto gli agricoltori e lavoratori del primo settore sui social network, sottolineando in particolare che questa eliminazione dei pesticidi non può essere portata a segno senza una valida alternativa per non gravare sul settore. Parole controverse quelle di Macron, tanto da costringere il ministro per l’Agricoltura, Julien Denormandie, a intervenire con un thread su twitter per spiegare più nel dettaglio la visione di Parigi sull’argomento.
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J’espère que cela lèvera toute incompréhension.— Julien Denormandie (@J_Denormandie) September 4, 2021
Il ministro ricorda che questa questione dell’eliminazione dei pesticidi deve essere affrontata a livello europeo per non generare concorrenza sleale per gli agricoltori francesi. “Siamo in un mercato comune, quindi questa sfida deve essere europea, altrimenti finiremmo per creare solo concorrenza sleale, a scapito della nostra agricoltura e del nostro ambiente”. Aggiunge però che non ci sarà alcun “divieto” da parte del governo senza prima aver trovato una “alternativa”. “Ciò richiede che la nostra ricerca possa avere i mezzi per lavorare, che stiamo costantemente rafforzando. Se vogliamo accelerare le transizioni, dobbiamo quindi continuare a investire”. Dopo il piano nazionale di ripresa e resilienza della Francia, approvato da Bruxelles, seguirà un piano di investimenti per la Francia al 2030 che – secondo le parole del ministro – “metterà l’agricoltura al centro della sua azione”.
Focus anche sulla politica commerciale dell’UE, per la quale Parigi ribadisce l’impegno per l’introduzione di “clausole a specchio” negli accordi di libero scambio, in modo che gli standard dei prodotti agricoli importati siano conformi agli standard europei. “Non possiamo accettare l’importazione di prodotti la cui produzione non sarebbe autorizzata qui”. Per questo la Francia ribadisce il suo ‘no’ all’accordo con il Mercosur, già fortemente osteggiato su più fronti in UE, in primis dal Parlamento europeo. No all’accordo con l’area commerciale sudamericana ma “sì alle clausole specchio”, avanza la proposta nel suo tweet.
Le parole di Macron e del ministro Denormandie sono in linea con alcuni dei principali obiettivi delle due strategie Farm to fork e Biodiversità, le costole agricole del Green Deal presentate dalla Commissione a maggio 2020. Con le due strategie Bruxelles mette sul tavolo la proposta di ridurre del 50 per cento l’uso complessivo – e il rischio derivato – dei pesticidi di sintesi entro il 2030 e del 50 per cento l’uso delle sostanze più pericolose entro il 2030. Il tema della riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura – con cui Parigi lotta anche internamente – si lega però alle richieste di una parte del mondo agricolo di un’alternativa concreta che li aiuti a mantenere gli stessi livelli di capacità produttiva, senza risentirne.