Bruxelles – È l’anno degli unicorni in Europa. Dall’inizio del 2021 sono 19 le nuove aziende del settore delle tecnologie finanziarie dal valore superiore al miliardo di dollari e non ancora quotate in borsa, che hanno fatto aumentare il numero complessivo degli unicorni a 125. Con la punta di diamante di due nuove startup decacorno (aziende valutate 10 miliardi di dollari o più), che porta il totale a tre.
A inizio gennaio il Vecchio Continente poteva contare solo un decacorno: Klarna, la piattaforma svedese buy now, pay later (compra ora, paga poi), cresciuta rapidamente nel 2020 anche grazie alla pandemia di COVID-19. In otto mesi si sono aggiunti alla lista la britannica Revolut e la francese Checkout, specializzate nelle soluzioni di pagamento online.
I due nuovi decacorni dimostrano che è il settore della tecnologia finanziaria a trainare l’ambiente delle startup emergenti, dai pagamenti online, all’e-commerce, dalle assicurazioni al trading. Se non fosse abbastanza evidente, bisogna ricordare che quasi un terzo di tutti gli unicorni europei fornisce servizi finanziari (39 su 125) e che la crescita è stata esponenziale in questi ultimi mesi (all’inizio dell’anno erano la metà).
Secondo i dati di Crunchbase (piattaforma per la ricerca di informazioni aziendali), gli unicorni fintech europei sono valutati 150 miliardi di euro e hanno raccolto complessivamente 19 miliardi. La metà del capitale (9,7 miliardi) è stato raccolto solo da gennaio a oggi. Tra queste startup vanno ricordate Trade Republic, broker senza commissioni con sede a Berlino, Starling Bank, challenger bank (piccola banca al dettaglio specializzata in aree poco servite dalle banche più consolidate) con sede a Londra, Alan, piattaforma di assicurazione sanitaria con sede a Parigi, e Pleo, azienda danese che vende software di gestione delle spese aziendali e carte di pagamento “intelligenti”.