“Diamo un futuro a questa nuova Europa che decide di mettere debito in comune. E decide di farlo riequilibrando verso i Paesi in maggiore difficoltà, non distribuendo questo debito comune in maniera uguale a tutti i Paesi”. Ha introdotto con queste parole il suo intervento al Meeting di Rimini Paolo Gentiloni, commissario europeo all’attività economica e monetaria.
Il pre-finanziamento e i suoi requisiti
In queste ultime settimane “ho firmato accordi per distribuire circa 50 miliardi di euro di pre-finanziamento, dei quali “26 andavano all’Italia, un po’ più della metà”, ha ricordato il commissario. Quindi, “andiamo forse verso l’autunno più importante in termini economici da 30 anni in Italia, ma non mi pare che ce ne rendiamo conto abbastanza, devo essere onesto”.
Il commissario Gentiloni ha ricordato che, mentre il pre-finanziamento del Pnrr è legato a un programma, le altre erogazioni saranno collegate a risultati ottenuti. “Fin qui è andato tutto bene, ma attenzione che il prefinanziamento da 26 miliardi di euro riguardava un programma, non dei risultati ottenuti. I prossimi fondi riguarderanno risultati ottenuti. Questi saranno bruxellesamente scanditi da tempi, obiettivi”.
“Purtroppo sarò io, pensate un po’, quello che dovrà dire: ok lo stiamo facendo, non lo stiamo facendo. Una delle posizioni meno invidiabili che si possano avere”, ha detto ancora il commissario. “Dunque, fin qui bene, ma da qui alla fine dell’anno ci sono cinquantadue obiettivi. Due o tre importanti riforme da approvare in Parlamento, tanta roba”, ha proseguito.
L’opportunità del PNRR
“Abbiamo chiara la posta in gioco dei prossimi mesi, non dei prossimi anni? Le riforme da fare in Parlamento, gli investimenti da decidere?”, si è chiesto Gentiloni. “Perché – ha proseguito – la situazione per certi versi, nonostante i dubbi legati alla pandemia, è una situazione ideale. Abbiamo davvero una ripresa economica molto significativa in Europa. A luglio abbiamo avuto i migliori dati di crescita economica da 20 anni a questa parte, in Italia e in Europa. E adesso con queste risorse comuni possiamo dare a questa ripresa qualità in termini di sostenibilità ambientale e un carattere duraturo”.
“Oppure – ha avvertito ancora il membro dell’esecutivo europeo – possiamo non farlo, allora avremo un rimbalzo e tra un anno o due anni saremo da capo alla crescita striminzita, al divario tra Nord e Sud, alle difficoltà del nostro Paese”.
La missione nazionale dell’Italia
In tal senso, ha chiarito Gentiloni “questa sfida che dovrebbe essere vissuta come una missione nazionale di tutti i partiti politici, governo e opposizione, di tutte le forze sociali, della cultura, di tutto il Paese, a mio avviso non ce l’abbiamo ancora chiara. Il dibattito italiano mi sembra un dibattito che non tiene conto della straordinarietà di questa occasione e dei rischi di fallirla questa occasione”.
Gentiloni ha citato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che al Meeting di Rimini l’anno scorso disse che esiste un debito buono e uno cattivo. “L’Italia – ha concluso il commissario – ha fatto, unico tra i 27 Paesi, la scommessa di chiedere l’intera posta del piano di Recovery. Tutti i trasferimenti e tutti i prestiti. E tutti i prestiti possono essere debito buono o debito cattivo, e dipende da noi. Quindi il mio appello, se posso fare un appello, è rendiamoci conto della grande opportunità e sfida che abbiamo e concentriamoci il più possibile sui vaccini e su questa sfida economica. Lasciamo da parte le mille discussioni per le quali giustamente ci appassioniamo, ma che in un momento di così grande emergenza io credo dovrebbero passare in secondo piano”.