L’Unione Europea sta per dare avvio per il secondo anno alla campagna di comunicazione e promozione delle carni bianche. Lo slogan sarà ‘Le nostre carni bianche. Pollo e tacchino di alta qualità, dai nostri territori con le garanzie dell’Europa’. L’obiettivo della campagna è rafforzare la fiducia dei consumatori sulla qualità delle carni bianche dell’Ue concentrandosi sull’importanza degli elevati standard europei, tra i più rigorosi al mondo. I controlli europei infatti sono garanzia di benessere animale, sostenibilità e sicurezza alimentare nella produzione di carni bianche.
La campagna e le organizzazioni coinvolte
Una campagna che in continuità con il primo anno si caratterizzerà per il suo forte carattere social, dinamico, e rivolto a un target giovane. Tra le attività previste per il 2021 sono infatti in programma azioni di coinvolgimento e collaborazione con influencer italiani, partnership con l’Ambassador della campagna Sonia Peronaci, fondatrice di Giallozafferano.it e autrice di molti libri di cucina oltre che la diffusione di contenuti e informazioni tramite il sito internet dedicato alla campagna eu-poultry.eu e sui canali social media (Facebook e Twitter).
Questa iniziativa vede riunite le 5 organizzazioni nazionali di rappresentanza delle filiere delle carni avicole di Italia, Francia, Germania, Polonia e Paesi Bassi e la loro associazione europea Avec, con sede in Belgio, nell’ambito di un programma biennale, sostenuto dalla Commissione europea. L’Italia è presente attraverso Unaitalia, l’associazione di categoria che rappresenta oltre il 90 per cento della filiera avicunicola nazionale, un comparto totalmente made in Italy e altamente strategico per l’industria agroalimentare italiana.
Le carni bianche e l’Italia
Il COVID non ha fermato l’ascesa delle carni bianche nel nostro Paese, come spiega il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini. ”Il settore delle carni avicole italiane nell’anno della pandemia ha mostrato la sua forte resilienza confermandosi al quinto posto tra i produttori UE. La produzione è in crescita dell’1,8 per cento, in controtendenza alla media europea (-0,1 per cento). E secondo le stime della Commissione UE l’Italia nel 2021 sarà l‘unico fra i primi cinque Paesi produttori UE a segno più (+0,1 per cento) con una produzione sulle 1,39 milioni di tonnellate, in linea con l’anno precedente. Il settore ha tenuto meglio degli altri grazie a una filiera nazionale caratterizzata da forte integrazione verticale e autosufficienza (107,5 per cento). Ciò ha permesso di adeguare in tempo reale la produzione alla domanda”.
Con il 35 per cento delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono quindi le più acquistate dagli italiani, seguite dalle carni bovine (33 per cento) e dalle suine (21 per cento). Il trend della spesa in aumento è confermato anche nel primo trimestre 2021: +1 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea). Merito della parziale conversione dei consumi fuori casa in consumi domestici, combinata al valore aggiunto dei prodotti. L’avicolo è infatti il settore zootecnico che più di tutti ha sviluppato la linea dei prodotti elaborati e dei confezionati. E’ così riuscito sia nel 2020 sia nel 2021 a dar maggior durabilità e flessibilità a una buona parte della produzione.
Il fatturato 2020 del settore nazionale delle carni avicole e uova si è attestato a circa 5.700 milioni di euro (+3,8 per cento sul 2019). Il dato conferma il ruolo di primissimo piano rivestito dalla filiera avicola italiana nell’agroalimentare nazionale. Le carni bianche sono infatti un prodotto frutto di una filiera integrata 100% made in Italy e di un settore estremamente dinamico e innovativo.