Bruxelles – La situazione migranti sul fronte baltico non è più gestibile, e merita una riunione d’emergenza del consiglio Affari interni e dell’unità di crisi del Consiglio dell’UE. Il ministro dell’Interno lituano Agnė Bilotaitė ha chiesto e ottenuto che la presidenza slovena tenga una videoconferenza straordinaria, convocata per il 18 agosto, per trovare “misure concrete e forme di assistenza agli Stati colpiti nella gestione e nel contenimento degli attraversamenti illegali al confine con la Bielorussia”.
Nei primi sette mesi dell’anno le autorità di frontiera della Lituania hanno registrato circa 3.700 arrivi illegali dalla Bielorussia. Si tratta di “un aumento significativo”, registrato a partire dalla fine del primo trimestre, rileva l’Agenzia di guardia costiera e di frontiera europea (Frontex). Finora questa sezione di frontiera esterna dell’UE “aveva conosciuto numeri molto bassi” di attraversamenti illegali (22 a gennaio, 14 a febbraio). “I due terzi” dei migranti intercettati sono iracheni. L’agenzia UE ritiene che questo aumento sia “alimentato da visti turistici” che le autorità bielorusse starebbero rilasciando per agevolare il passaggio.
Non sarà una riunione come le altre. Oltre ai 27 ministri degli Interni degli Stati membri la presidenza slovena ha invitato anche Commissione europea Servizio europeo per l’azione esterna facente capo all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) e Ufficio europeo di polizia (Europol).
Il meeting si rende non più rinviabile per l’aumento degli arrivi dalla Bielorussia. In occasione dell’ultimo vertice dei leader (24-25 giugno) il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, aveva avvertito che Alexander Lukashenko e il suo governo erano pronti a favorire il passaggio di “almeno 1.500 iracheni” dalla Bielorussia, e a quanto pare Minsk ha mantenuto le promesse tanto temute.
Per questo i baltici adesso hanno voluto la riunione d’emergenza. La presidenza slovena ha attivato per l’occasione il meccanismo integrato di risposta alle crisi politiche (IPCR), l’organismo del Consiglio dell’UE per il coordinamento della risposta intersettoriale alle crisi al più alto livello politico, di fatto l’unità di crisi degli Stati membri.
Intanto la situazione si è deteriorata a tal punto che il governo lituano ha annunciato l’intenzione di costruire barriere lungo la frontiera con la Bielorussia. La Commissione ha chiarito che nessun muro anti-migranti verrà finanziato con risorse UE, annunciando aiuti per 36,7 milioni di euro per centri di accoglienza e identificazione. Il supporto per le strutture e i servizi di accoglienza include pronto soccorso, cure mediche, strutture di isolamento COVID-19 e vaccini, riparo, cibo, abbigliamento e kit igienici.