Bruxelles – La pandemia ha aumentato la povertà degli italiani, e tra i Paesi dell’area euro l’Italia è quella che più ha risentito del contraccolpo economico da Coronavirus. La Banca centrale europea prova a fare un punto della situazione, e si cimenta in un esercizio comparativo che mette a confronto i vari Stati per PIL pro capite in standard di potere d’acquisto rispetto alla media dell’area dell’euro in diversi momenti nel tempo,
Ci sono quattro diversi punti di riferimento. Il primo trimestre del 2008, anno della crisi finanziaria e il primo trimestre 2013, momento della crisi del debito sovrano. Qui si sono generate differenze di standard di vita tra gli Stati membri, che si sono sommate e accumulate producendo un divario che ha richiesto anni per iniziare un processo di riassorbimento. Il terzo parametro di riferimento è il quarto trimestre 2019, quando tutto sembrava andare per il meglio. Quindi la crisi sanitaria.
La BCE guarda la situazione del PIL pro capite in standard di potere d’acquisto alla fine del primo trimestre 2021, da dove emerge un generale impoverimento, anche tra i Paesi più ricchi. La Germania, i Paesi Bassi e tutti gli altri paesi al di sopra della media dell’area dell’euro, ad eccezione dell’Austria, hanno visto il loro tenore di vita peggiorare di un livello inferiore o uguale a tale media, mentre quelli dei paesi al di sotto di essa, ovvero Grecia, Italia, Spagna e Portogallo si sono allontanati.
Il grafico della BCE mostra come dal 2008 ci sia stato un impoverimento generale costante e continuo. Il sistema Paese non ha saputo fin qui invertire una rotta che inizia a porre problemi in termini di competitività e sostenibilità. In Spagna la pandemia ha annullato tutti gli sforzi compiuti fin qui dopo un pacchetto di aiuti da 100 miliardi di euro, e lo stesso vale per il Portogallo,