L’Unione Europea sta affrontando la più grande crisi pandemica dell’ultimo secolo. E lo sta facendo in maniera efficace e funzionale, sostenendo in maniera rigorosa e affidabile la ripartenza di tutti gli Stati Membri. Questa operazione di sostegno e presenza, che a noi può apparire scontata, non è passata inosservata alle nazioni che non vivono la nostra stessa efficienza.
Ecco quindi che il presidente messicano, Andrés Manuel Lopez Obrador, ha lanciato l’appello per una diversa integrazione tra i paesi latinoamericani, ponendo a modello proprio l’Unione Europea. “Sono consapevole del fatto che si tratta di una questione complessa, che richiede una nuova visione politica ed economica. La proposta è quella di costruire qualcosa di simile all’Unione Europea, anche se legato alle nostre abitudini, alla nostra storia, realtà e alle nostre identità”.
Lopez Obrador ha parlato a conclusione del 21° summit della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (Celac) di cui detiene la presidenza. Il riferimento all’Unione Europea va contestualizzato nella volontà del presidente di superare l’attuale Organizzazione degli Stati americani (Osa), fondata a Bogotà nel 1948 e accusata di difendere gli interessi degli Stati Uniti nella regione. La soluzione proposta è quella appunto di creare un altro organismo formato da tutti i Paesi dell’America latina e dei Caraibi. Tale organismo deve essere “autonomo, non lacchè di nessuno, ma con una funzione di mediatore, se richiesto, e con l’accettazione delle parti in conflitto, in materia di diritti umani e democrazia”.
“Quello che sto proponendo può sembrare un’utopia – ha proseguito il presidente messicano – ma senza porre degli obiettivi ideali non si va da nessuna parte. Io penso invece che valga la pena di tentare. Anche per mantenere vivo il sogno del Libertador venezuelano Simon Bolivar” di una America latina unita. Con riferimento alle relazioni delle Nazioni latinoamericane con Washington, Lopez Obrador ritiene necessario “mettere da parte la scelta tra l’integrazione con gli Stati Uniti o l’opposizione ad essi in modo difensivo. È tempo di esprimere un’altra opzione. Dialogare con i governanti americani e convincerli che è possibile una nuova relazione con i paesi dell’America Latina”.