Bruxelles – Un disastro senza precedenti. Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, ha descritto così i gravissimi incendi divampati nel fine settimana (25-26 luglio) nella provincia di Oristano, nella Sardegna centro-occidentale. Migliaia di ettari di boschi, campi coltivati e oliveti ridotti in cenere, bestiame arso vivo, aziende agricole e case avvolte dalle fiamme in più parti della Regione, provocando l’evacuazione di quasi 1.500 persone, e ancora non è possibile fare un bilancio accurato dell’intera entità del danno perché incendio e soccorsi sono ancora in corso.
Le fiamme sono divampate tra venerdì sera e sabato mattina in una zona del Montiferru, nel centro-ovest dell’isola, poi alimentate dal vento e dalle alte temperature che li hanno portati a raggiungere anche i centri abitati di Santu Lussurgiu e di Cuglieri (distruggendone il millenario olivastro “Sa Tanca Manna”, un simbolo della città), e successivamente quello di Sennariolo. La protezione civile italiana ha chiesto domenica (26 luglio) all’Unione Europea l’attivazione del meccanismo europeo di protezione civile, per l’invio di aerei dei vigili del fuoco dagli altri i Paesi Europei per aiutare a domare gli incendi. Due aerei antincendio (i Canadair) ciascuno sono stati mobilitati ieri in serata da Francia e Grecia, i primi provenienti dal Pool europeo di protezione civile e i secondi come parte dei mezzi del RescEU.
Secondo le ricostruzioni locali, i due velivoli Canadair provenienti dalla Francia sono in volo verso la Sardegna, mentre gli altri due provenienti dalla Grecia sono già atterrati ad Alghero questa mattina. Sul posto, scrive l’Unione Sarda, ci sono mobilitate almeno 60 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. Si contano oltre 7mila uomini tra Corpo forestale, vigili del fuoco, Protezione civile, volontari, ma anche Croce Rossa Italiana, carabinieri e polizia.
“Sono centinaia le persone evacuate e l’intera zona, abitazioni comprese, è stata avvolta dalle fiamme e danneggiata”, ha scritto ieri su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dichiarando di essere “in contatto con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha tutto il nostro sostegno. È stato attivato il meccanismo di protezione civile per canadair dall’estero: due sono in arrivo dalla Francia, che ringrazio ufficialmente”. Ringraziamenti a Parigi e Atene arrivano anche dal commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, “per la pronta solidarietà dimostrata nei confronti dell’Italia per aiutare a spegnere i devastanti incendi. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, resta in stretto contatto con le autorità italiane per monitorare gli sviluppi sul campo e coordinare ogni ulteriore assistenza necessaria”.
Nel frattempo il governatore Solinas ha dichiarato lo stato di emergenza e ha detto che chiederà al presidente del Consiglio Mario Draghi di destinare una quota dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla Sardegna per un grande “progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite”. Ancora non sono certe le cause dei vari incendi, ANSA scrive che potrebbe essere divampato da un’automobile incendiata venerdì sera a Bonarcado a seguito di un incidente stradale, poi fatto divampare dai forti venti. Gli incendi ancora non sono domati e non si arrestano le attività della protezione civile per cercare di spegnerli, secondo un bollettino di previsione della Protezione Civile regionale è prevista l’allerta “pericolo incendio” anche per la giornata di oggi, lunedì 26 luglio.
#Incendi #Sardegna, senza pause l'attività dei #vigilidelfuoco nella provincia di #Oristano: operative 60 unità a terra, col supporto aereo di 5 #canadair. Meccanismo Europeo #protezionecivile attivato da @DPCgov: inviati 4 velivoli da Grecia e Francia #26luglio pic.twitter.com/piSh3hBwy6
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 26, 2021