Bruxelles – Gli stranieri? Sul posto di lavoro sono migliori dei locali. A dirlo Eurostat, secondo cui i cittadini provenienti dall’estero “hanno maggiori probabilità di essere troppo qualificati per il loro lavoro rispetto ai colleghi originari del posto”. I dati a disposizione dell’istituto di statistica europeo del resto non lasciano scampo. Nel 2020, il tasso di sovra-qualificazione dell’UE era del 41,4% per i cittadini non comunitari e del 32,3% per i cittadini degli Stati membri dell’UE.
I lavoratori provenienti dall’esterno sono dunque più bravi, e chi ha la cittadinanza non tiene il passo. Subisce, in sostanza, una concorrenza contro cui non si può lottare. Un dato che sfata il mito per cui ‘gli stranieri rubano il lavoro’. Al contrario, lo ottengono perché se lo meritano di più per capacità, conoscenze e competenze.
Tra gli Stati membri dell’UE, la quota più elevata di cittadini extracomunitari sovra-qualificati è stata registrata nel 2020 in Grecia (71,6%), seguita da Italia (66,5%), Spagna (57,1%) e Cipro (55,9%). Per i cittadini di altri Stati membri dell’UE, le quote più elevate di lavoratori sovra-qualificati sono state registrate anche in Italia (47,8%), Cipro (47,7%) e Spagna (47,2%). La quota di cittadini nazionali occupati sovra-qualificati è stata la più alta in Spagna (34,5%), Cipro (30,5%) e Grecia (30,4%).