“Dancing Partners”. Questo è il titolo che Ben Hall ha dato al suo articolo sul Financial Times del 2 marzo scorso.
Nasceva infatti allora l’idea di una possibile nuova intesa tra Macron e Draghi a seguito dell’elezione a Premier di quest’ultimo. Hall riteneva che Draghi potesse rappresentare per Macron “un partner forte e credibile sostenitore di una più stretta integrazione europea proprio nel momento in cui la Germania si prepara a un cambio di leadership. Quando Angela Merkel lascerà la carica di cancelliera tedesca, Draghi e Macron potrebbero diventare la nuova coppia di potere in Europa”.
Si tratterebbe infatti di un’alleanza tra la seconda e la terza economia europea, capace di dare un forte impulso allo sviluppo dell’intera Europa.
Sulla stessa lunghezza d’onda sono le dichiarazioni dell’ambasciatore francese a Roma Christian Masset in apertura dei festeggiamenti per il 14 luglio a Palazzo Farnese: “Dobbiamo costruire un’autentica sovranità europea. Perché come ha detto in una forma così eloquente il presidente del Consiglio Mario Draghi, ‘non c’è sovranità nella solitudine'”.
Il momento politico è assolutamente favorevole ad un asse tra Italia e Francia, perché l’Italia detiene la presidenza del G20 e la copresidenza del Cop26, mentre la Francia sarà presidente di turno dell’Ue il prossimo anno. Inoltre entrambe le nazioni europee mostrano “una prospettiva comune sulle trasformazioni del mondo che stanno accelerando”, secondo Masset.
Le sfide inedite di questi tempi richiedono un nuovo multilateralismo. Per l’ambasciatore francese, quanto emerso al G20 di Matera su sviluppo e sicurezza alimentare, così come l’accordo sulla tassazione internazionale raggiunto a Venezia possono davvero portare a una globalizzazione più sostenibile, più inclusiva e protettrice dei beni comuni.
Quella che ora serve è un’Europa più forte, padrona del suo destino. “Viviamo un momento europeo che dobbiamo cogliere – ha esortato l’ambasciatore – I nostri cittadini hanno riscoperto la nostra interdipendenza. Con Next Generation Eu, l’Europa ha dato una nuova espressione al principio di solidarietà. Abbiamo messo in piedi in pochissimo tempo le fondamenta di un’Europa della salute che non esisteva prima”.
E ancora, rivendica Masset, “davanti alla doppia sfida della crisi sanitaria e della Brexit, l’Europa ha saputo mostrare la sua forza. È un punto di ripartenza che vogliamo insieme consolidare. Dobbiamo portare avanti la nostra ambizione climatica, una soluzione giusta e duratura alla questione delle migrazioni, un progetto di pace e di prosperità per il Mediterraneo allargato. – ha concluso Masset – Dobbiamo riannodare il dialogo con i cittadini e innanzitutto con i giovani. Sarà l’esigenza della conferenza per il futuro dell’Europa che si concluderà sotto la nostra presidenza e sulla quale condividiamo un impegno forte”.