Bruxelles – Regole uguali per tutti, con un’Autorità europea unica a guidare e coordinare la risposta comune. La Commissione europea ridisegna la politica di contrasto al riciclaggio di denaro destinato al finanziamento del terrorismo, attraverso proposte che costruiscono un nuovo assetto. Il pacchetto varato dal team von der Leyen è costituito da quattro proposte legislative, ma gli elementi centrali di tutto sono due.
Bruxelles vuole la creazione di una nuova autorità dell’UE per trasformare la vigilanza in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo e rafforzare la cooperazione tra le unità di informazione finanziaria. La nuova Autorità per la lotta al riciclaggio di denaro (AMLA) sarà l’autorità centrale di coordinamento delle autorità nazionali per garantire che il settore privato applichi correttamente e coerentemente le norme comunitarie. L’AMLA, che si vuole operativa dal 2024, supporterà inoltre le unità di informazione finanziaria per migliorare la loro capacità di analisi sui flussi illeciti e rendere l’intelligence finanziaria una fonte chiave per le forze dell’ordine.
Si vuole dunque superare la frammentazione amministrativa, normativa e operativa. L’obiettivo è avere un unico sistema integrato di vigilanza, basato su metodi di vigilanza comuni e sulla convergenza di elevati standard di vigilanza. AMLA funzionerà anche autorità di supervisione diretta sugli istituti finanziari più rischiosi che operano in un gran numero di Stati membri o che richiedono un’azione immediata per affrontare i rischi imminenti. Non finisce qui. La nuova autorità controllerà e coordinerà le autorità di vigilanza nazionali responsabili di altre entità finanziarie, nonché le autorità di vigilanza delle entità non finanziarie. In questo rinnovato quadro le Unità nazionali di informazione finanziaria dovranno lavorare assieme, compiere analisi congiunte e indagini al fine di individuare e controllare meglio flussi finanziari illeciti di natura transfrontaliera.
Perché tutto questo sia possibile occorre un’armonizzazione delle regole e delle procedure. Da qui la necessità del codice unico dell’UE per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Questo fornirà norme più dettagliate in materia di adeguata verifica della clientela, titolarità effettiva e poteri e compiti delle autorità di vigilanza e delle unità di informazione finanziaria. In questa opera di riforma, verranno collegati i registri nazionali esistenti dei conti bancari, fornendo alle unità di informazione finanziari un accesso più rapido alle informazioni sui conti bancari e sulle cassette di sicurezza. La Commissione fornirà inoltre alle autorità di contrasto l’accesso a questo sistema, accelerando le indagini finanziarie e il recupero dei proventi di reato nei casi transfrontalieri. L’accesso alle informazioni finanziarie sarà soggetto a “solide salvaguardie” ai sensi della direttiva sullo scambio di informazioni finanziarie.
“Abbiamo fatto enormi progressi negli ultimi anni e le nostre norme antiriciclaggio dell’UE sono ora tra le più severe al mondo”, premette Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone. “Ma ora devono essere applicati in modo coerente e attentamente controllati per assicurarsi che mordano davvero. Questo è il motivo per cui oggi compiamo questi passi coraggiosi per chiudere la porta al riciclaggio di denaro sporco e impedire ai criminali di riempirsi le tasche di guadagni illeciti”.
Modifiche sono poi introdotte per quanto riguarda i pagamenti. La Commissione propone di porre in tutta l’UE un tetto di 10mila euro sui pagamenti in contanti di grandi dimensioni. I pagamenti in contanti sono molti difficili tra tracciare, e quindi è più facile ricorrervi per operazioni illecite. Con un tetto a 10mila euro in contanti non si mette in discussione l’euro come moneta a corso legale e si riconosce il ruolo vitale del contante. “Queste misure ci aiuteranno a proteggere l’integrità del sistema finanziario e del mercato unico”, assicura Mairead McGuinness, commissaria per i Servizi finanziari. I limiti esistono già in circa due terzi degli Stati membri, ma gli importi variano. Possono rimanere in vigore limiti nazionali inferiori a 10.000 euro. Inoltre, sarà vietato fornire portafogli di criptovalute anonimi.
Infine ci saranno due liste di Paesi terzi non collaborativi, una nera e una grigia. Sulla prima ci saranno i governi che rappresentano una minaccia per il sistema finanziario e la sicurezza dell’UE, e in grigio quelli a metà tra cooperazione e minaccia. A seguito della lista, l’UE applicherà misure proporzionate ai rischi posti dal Paese. Lo schema ricalca quello in vigore per i paradisi fiscali.
Le reazioni
“Il pacchetto odierno è una notizia gradita per una corretta applicazione delle norme”, commenta in una nota Birgit Sippel, portavoce del gruppo parlamentare S&D per la Giustizia. Inoltre, secondo la deputata europea, “l’Autorità Antiriciclaggio è una proposta attesa da tempo per garantire un controllo diretto su settori ed entità a rischio e per garantire un’adeguata vigilanza a livello UE sull’antiriciclaggio. Nel nostro ruolo di colegislatori al Parlamento europeo, lavoreremo su tutti gli aspetti delle proposte per garantire che non vi siano scappatoie nella legislazione”.