Bruxelles – Più posti a sedere nella plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa per i rappresentati regionali e locali e le parti sociali. Il comitato esecutivo del forum di discussione sul futuro dell’Europa si è incontrato ieri (19 luglio) per la sesta riunione da quando è stato istituito a marzo, la prima sotto la presidenza della Slovenia alla guida dell’UE dal primo del mese.
Con una modifica del regolamento interno sono stati aggiunti sei rappresentanti eletti dalle autorità regionali e sei dalle autorità locali, che si andranno ad aggiungere agli attuali 18 rappresentanti del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale europeo. Il comitato esecutivo ha anche deciso di aumentare il numero di rappresentanti delle parti sociali di quattro, per un totale di 12. Complessivamente la plenaria della Conferenza sarà composta da 108 deputati europei, 54 del Consiglio UE (due per Stato membro) e 3 della Commissione europea, oltre a 108 rappresentanti di tutti i parlamenti nazionali.
Sono 108 i cittadini che parteciperanno alla plenaria: 80 rappresentanti dei panel di cittadini europei (almeno un terzo dei quali avrà meno di 25 anni) e 27 rappresentanti (uno per Stato membro) da comitati cittadini nazionali o da eventi di conferenze, e inoltre il presidente del Forum europeo della gioventù. In totale, la plenaria sarà composta da 423 individui a cui spetta il compito difficile di capire in che direzione portare l’Europa del futuro. Ancora mancano da selezionare gli 80 rappresentanti dei panel dei cittadini, che però dovrebbero essere considerati una componente essenziale considerato l’intento principale della conferenza di dare voce a chi le carenze e le mancanze del progetto europeo le vive realmente in prima persona.
Dall’incontro di ieri è emerso che la prima riunione del panel dei cittadini è confermata per il mese di settembre, subito dopo la pausa estiva. Finora sappiamo che saranno quattro panel di cittadini europei, e affronteranno i temi principali della conferenza. Circa 800 cittadini selezionati a caso, “che riflettono la diversità socio-economica, demografica ed educativa dell’UE”, parteciperanno a diverse sessioni deliberative di questi quattro gruppi di cittadini europei, 200 cittadini per ogni gruppo e alla fine presenteranno idee e raccomandazioni che alimenteranno le plenarie della conferenza e, infine, la relazione finale della conferenza.
L’obiettivo di questo aumento nel numero dei rappresentanti è dare “più voce ai cittadini di ogni estrazione sociale”, ha detto il segretario di Stato sloveno per gli affari UE e copresidente, Gašper Dovžan, che è appena entrato a far parte del trio della presidenza nel comitato esecutivo. “Ogni europeo ha i propri sogni e le proprie preoccupazioni sull’Europa e l’Europa deve ascoltare ognuno di loro quando si discute del nostro futuro comune. “Le discussioni di oggi e gli aggiustamenti delle regole significano che siamo vicini alla fine della fase di progettazione della Conferenza”, ha detto il co-presidente della Conferenza per il Parlamento europeo, Guy Verhofstadt. “Ora guardiamo avanti alla fase dei contenuti con la continua raccolta di idee dei cittadini sulla piattaforma digitale insieme alle proposte dei panel di cittadini che inizieranno a lavorare a settembre”. Ora “attendiamo con ansia la prossima fase del processo: le deliberazioni dei gruppi di cittadini europei, che rappresentano l’aspetto veramente innovativo della conferenza sul futuro dell’Europa”, ha concluso la vicepresidente della Commissione europea per la democrazia e la demografia, Dubravka Šuica.