Bruxelles – L’obiettivo è nel mirino: “Autonomia strategica”, ha promesso il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton. Per raggiungerla, l’Unione Europea prova a battere la strada delle reti industriali tra imprese, centri di ricerca e istituzioni UE e dei Ventisette, lanciando oggi (lunedì 19 luglio) due Alleanze europee: quella per le tecnologie dei processori e dei semiconduttori e quella per i dati industriali, l’edge e il cloud.
Si tratta di due iniziative della Commissione Europea che cercheranno di far avanzare la prossima generazione di microchip e di tecnologie di cloud computing ed edge computing (modello di calcolo distribuito nell’elaborazione dei dati), per rafforzare le infrastrutture, i prodotti e i servizi digitali critici dell’UE. La partecipazione a queste due Alleanza è aperta a tutti gli enti pubblici e privati con un rappresentante legale nell’Unione, che possano dimostrare di svolgere attività pertinenti. Considerata la rilevanza strategica di questi settori per il decennio digitale dell’UE, dovranno essere soddisfatti criteri di ammissibilità come la sicurezza informatica e di approvvigionamento, la protezione della proprietà intellettuale e dei dati e l’utilità pratica per l’Alleanza.
Per quanto riguarda processori e semiconduttori, la relativa Alleanza “identificherà e affronterà gli attuali colli di bottiglia, le esigenze e le dipendenze in tutto il settore”, rende noto l’esecutivo UE. Inoltre, “definirà le tabelle di marcia tecnologiche”, permettendo la progettazione e la produzione di microchip più avanzati e l’aumento del 20 per cento della produzione di semiconduttori entro il 2030. All’orizzonte c’è la prossima generazione di componenti elettronici, con benefici ambientali (“hanno il potenziale per ridurre in modo massiccio l’energia utilizzata”) e strategici per l’Unione (“saranno ridotte le sue dipendenze complessive”).
Sul fronte cloud, edge e dati industriali, l’Alleanza “favorirà l’emergere di tecnologie dirompenti altamente sicure, efficienti dal punto di vista energetico e completamente interoperabili”. Nell’elaborazione di “dati altamente sensibili”, dovranno essere soddisfatte le esigenze specifiche dei cittadini, delle imprese e del settore pubblico europeo, compresi “scopi militari e di sicurezza”. Il gabinetto von der Leyen prevede che una quota sempre più significativa di dati sarà elaborata in prossimità dell’utente (l’80 per cento entro il 2025, dal 20 dello scorso anno) e questo cambiamento “richiederà lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie di elaborazione dei dati fondamentalmente nuove”.
Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione UE per il Digitale e commissaria per la Concorrenza, “le tecnologie cloud ed edge presentano un enorme potenziale economico per i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche”, mentre “i microchip offrono una vasta gamma di opportunità per i progressi tecnologici”. Ecco perché “sostenere l’innovazione in questi settori critici è fondamentale e può aiutare l’Europa a fare un balzo in avanti”. Anche per il commissario Breton l’Unione Europea “ha tutte le carte in regola per guidare la corsa tecnologica” e il fattore decisivo sarà l’elaborazione di “due ambiziose tabelle di marcia tecnologiche per sviluppare e distribuire in Europa la prossima generazione di tecnologie”.