Bruxelles – L’ondata di riforme sulla normativa europea in materia di energia, trasporti, industria e più in generale della politica climatica dell’Unione è arrivata a Bruxelles ed è pronta a dilagare in tutti i ventisette Paesi membri. Le dodici iniziative presentate oggi (mercoledì 14 luglio) dalla Commissione Europea coinvolgono visceralmente il continente e le sue istituzioni nazionali e comunitarie, considerati gli ambiziosi traguardi da raggiungere entro il 2030 – la riduzione delle emissioni del 55 per cento – e il 2050 – la neutralità climatica.
Un primo riscontro positivo è arrivato quasi in contemporanea con la conferenza stampa di presentazione del pacchetto sul clima da parte della presidente dell’esecutivo UE, Ursula von der Leyen. “Il Parlamento Europeo accoglie con favore l’adozione del più grande pacchetto legislativo sul clima, l’energia e i trasporti che allinea le nostre normative a questi nuovi obiettivi“, ha dichiarato il presidente David Sassoli. Un endorsement atteso, ma non per questo meno significativo, considerata la grande rilevanza che l’Eurocamera dà al tema della lotta ai cambiamenti climatici.
‘Fit for 55’ punta a tagliare le emissioni di CO2 del 55 per cento entro la fine del decennio, con l’asticella fissata alla neutralità climatica entro la metà del secolo. “La legge europea sul clima ha reso questi impegni vincolanti“, ha sottolineato Sassoli. Ora gli eurodeputati saranno “pronti a lavorare sulle proposte dell’esecutivo”, dimostrando che “è possibile ridurre le emissioni preservando la crescita e creando posti di lavoro“. L’obiettivo non è solo climatico ed economico, ma anche sociale: “Continuiamo su questa strada e assicuriamoci che nessuno venga lasciato indietro”, è stata l’ultima esortazione del presidente del Parlamento UE.
The @Europarl_EN welcomes the #Fitfor2030 package and stands ready to work on it.
The #EUGreenDeal needs to deliver for the people. Great attention will be paid to the social aspects of the green transition. #Fitfor55 https://t.co/HB0r1KeUyd
— Roberta Metsola (@EP_President) July 14, 2021
Una valutazione sposata anche dal presidente della commissione Industria, ricerca ed energia (ITRE) del Parlamento Europeo, Cristian Bușoi, sotto il cui mandato rientra la maggior parte delle proposte del pacchetto (dalle rinnovabili all’efficienza energetica, fino alla tassazione dell’energia). “La nostra industria è lo strumento che ci consentirà di raggiungere questi obiettivi” e per questo motivo dovranno essere sostenute “misure basate sul mercato, che andranno a beneficio di coloro che investono in soluzioni innovative”.
Per l’eurodeputato rumeno, si tratta di un “cambiamento di natura trasformativa” per l’industria, che richiederà “uno sforzo notevole”. Alla commissione ITRE sono però convinti che “ci permetterà di guadagnare competitività, conquistare nuovi mercati e beneficiare di migliori posti di lavoro in Europa”. Focus su approvvigionamento energetico “sicuro e a prezzi accessibili” e sul mercato del lavoro (“dobbiamo proteggerlo dalla concorrenza sleale”). Ci sarà bisogno sia di “riqualificazione dei lavoratori delle industrie più energivore”, ma anche di “implementare nuove soluzioni creative”. Di qui la necessità di un impegno nei confronti delle piccole e medie imprese, che “devono poter crescere e offrire nuove soluzioni alla nostra industria senza essere travolte dalla burocrazia”.
Dalle fila del Partito Democratico Patrizia Toia, vicepresidente della commissione ITRE, ha definito il pacchetto della Commissione “un’ottima base di partenza per tradurre in misure concrete le buone intenzioni del Green Deal, della legge sul clima e della transizione ecologica”. La logica di fondo è “chi inquina paga e chi inquina di più paga di più”, un concetto che “deve applicarsi anche alle aziende dei Paesi terzi che esportano nell’UE, attraverso il sistema di carbon tax alle frontiere”. Secondo Toia “attribuire un prezzo al carbonio è una giusta misura ambientale“, ma che sul breve termine comporterà anche oneri: “È giusto che siano condivisi in modo ampio, equo e socialmente sostenibile”.
Dalla politica europea si passa a quella italiana: “Saremo attenti alle ricadute sull’industria e sull’economia del nostro Paese e sapremo trovare soluzioni per le realtà più esposte al cambiamento”, ha promesso Toia, spiegando “l’enorme lavoro legislativo” che attende la commissione per valutare e approvare ciascuna delle dodici legislazioni proposte. Ma la questione più importante ora è che “tutte le forze politiche italiane ed europee mettano da parte le tattiche elettorali di corto respiro, per contribuire a varare rapidamente delle misure equilibrate ed efficaci”.