Bruxelles – In un progetto di relazione, approvato oggi (13 luglio) con 43 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni dalla commissione giuridica e dalla commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, i deputati europei condannano con la massima fermezza tutte le forme di violenza di genere, violenza domestica e violenza contro le donne.
I blocchi e le misure di allontanamento sociale dovuti alla pandemia da COVID hanno portato a un’impennata dei casi di violenza dei partner e hanno reso più difficile per donne e bambini l’accesso a protezione, servizi di supporto e giustizia, affermano i deputati, che invitano dunque gli Stati membri ad affrontare con urgenza questo fenomeno e a sostenere le vittime di violenza di genere e domestica, in particolare garantendo loro sicurezza e indipendenza economica attraverso l’accesso a specifici alloggi, servizi sanitari, trasporti e supporto psicologico. La Commissione e il Consiglio dovrebbero anche aggiungere la “violenza di genere” alle aree di criminalità elencate all’articolo 83 del TFUE, sostengono i parlamentari.
Diritti di custodia e interesse superiore del bambino
La bozza di testo sottolinea che le azioni legali e le richieste di affidamento condiviso sono spesso utilizzate per controllare e minacciare le vittime e sono un’altra forma di violenza di genere. Non affrontare la violenza del partner nei diritti di custodia è quindi una violazione per abbandono del diritto umano alla vita e al sano sviluppo di donne e bambini.
I deputati sottolineano che quando si stabiliscono le modalità per l’affidamento dei diritti di visita, la protezione di donne e bambini dalla violenza e l’interesse superiore del bambino devono essere di primaria importanza. Al minore deve essere offerta l’opportunità di essere ascoltato e, nei casi in cui si sospetta la violenza del partner intimo, le udienze devono essere condotte in un ambiente a misura di minore.
Professionisti della formazione
Le due commissioni parlamentari chiedono all’UE e agli Stati membri di sviluppare e finanziare una formazione mirata obbligatoria per i professionisti che si occupano di casi di violenza di genere, abusi sui minori e violenza domestica. I corsi di formazione dovrebbero mirare a migliorare la conoscenza delle misure di protezione e dei bisogni delle vittime, rilevare i segni di abuso e fornire competenze per comunicare e supportare meglio le vittime. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i servizi di polizia e di giustizia siano adeguatamente finanziati, formati e reattivi per la gestione delle denunce di violenza domestica.
Adeguato supporto per le vittime
I deputati esprimono profonda preoccupazione “per il numero allarmante” di femminicidi in Europa e sollecitano gli Stati membri a garantire un’adeguata protezione legale, udienze efficaci, ordini restrittivi, rifugi, consulenza e sostegno finanziario per le donne vittime di violenza domestica. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero quindi combattere gli stereotipi di genere, promuovere la parità di genere nelle responsabilità genitoriali e sensibilizzare l’opinione pubblica in tutta l’UE per la creazione di un clima di tolleranza zero nei confronti della violenza.
La correlatrice Luisa Regimenti (PPE) ha spiegato che “è essenziale una risposta comune, attraverso lo scambio di buone pratiche e l’individuazione di lacune normative. Sono fiduciosa che questa relazione, che ha visto la partecipazione attiva di tutti i gruppi parlamentari, possa essere di fondamentale importanza nell’orientare la risposta europea per la tutela delle donne e dei bambini”.
Il progetto di relazione sarà sottoposto a votazione in plenaria dopo la pausa estiva.