Bruxelles – In Francia è boom di prenotazioni per il vaccino contro il coronavirus, dopo che ieri sera il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato nuove restrizioni ai movimenti per chi ancora non si è vaccinato. A partire da agosto l’ingresso a bar, ristoranti, centri commerciali, musei e anche viaggi a lunga percorrenza con il treno sarà consentito alle persone in possesso del Certificato digitale Covid, che dimostrerà che sono completamente vaccinate o negative al virus o guarite dalla malattia. “Più vacciniamo, meno spazio lasceremo al virus”, ha detto il capo dell’Eliseo durante il suo ottavo discorso televisivo dedicato all’emergenza sanitaria.
Ma c’è di più, il ministro della Sanità Olivier Veran ha aggiunto poco dopo che gli operatori sanitari non potranno andare al lavoro e non saranno pagati se non saranno vaccinati contro il COVID-19 entro il 15 settembre. “Entro il 15 settembre, tutti gli operatori sanitari devono aver ricevuto la loro seconda dose”, ha detto alla televisione francese, anche se non ha precisato quali controlli saranno messi in atto per imporre e far rispettare questa misura. Per ora non viene imposto l’obbligo di vaccinazione per tutti, solo per gli operatori sanitari diventa una pre-condizione per poter lavorare. Ma l’estensione dell’uso del Certificato sanitario nell’idea di Macron servirà a spingere al massimo le persone a farsi vaccinare. E in effetti, l’annuncio delle misure ha smosso qualcosa perché secondo i media locali, ci sono state nella notte tra lunedì e martedì oltre 1 milione di richieste di prenotazione per fare almeno la prima dose di vaccino.
https://twitter.com/olivierveran/status/1414703302302908419?s=20
“Stasera centinaia di migliaia di voi hanno prenotato un appuntamento per la vaccinazione! Meno male che abbiamo vaccini, centri aperti ovunque e decine di migliaia di assistenti, vigili del fuoco, agenti di comunità che ti aspettano”, scrive su twitter Veran. L’annuncio di Macron è chiaro, le misure sono volte a incoraggiare la vaccinazione nel Paese, mentre l’Unione europea è di nuovo alle strette con la variante Delta che avanza nel Continente e ancora non si è raggiunta la quota del 70 per cento dei vaccinati fissata dall’UE. Ci siamo vicini, ma non abbastanza: proprio oggi la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che più della metà di tutti gli adulti nell’Ue sono ora completamente vaccinati e sono state consegnate dosi sufficienti per vaccinare il 70% degli adulti nella Ue. Le dosi sono consegnate, ma ancora non utilizzate tutte da parte degli Stati membri.
Se all’inizio della campagna europea di vaccinazione, erano le dosi di vaccino a mancare ora il problema è diventato convincere chi non si è voluto vaccinare fino ad ora a farlo in nome della sicurezza pubblica. Complice lo scetticismo sui vaccini, la Francia è tra i Paesi europei più indietro con le somministrazioni: solo il 40 per cento della popolazione complessiva è vaccinato completamente, mentre il 52 per cento ha invece ricevuto almeno una dose. In Italia si procede più velocemente, risulta vaccinato il 45 per cento delle persone, e il 59 per cento ha ricevuto almeno una dose. Anche in Germania le cose vanno meglio, con il 58 per cento cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Macron ha espressamente detto che la misura è necessaria per fare fronte alla variante delta, ma anche far fronte a un tasso di vaccinazione inferiore a quello degli altri paesi europei.
Nonostante le cose vadano meglio che a Parigi, il dibattito su come raggiungere gli indecisi sui vaccini si apre anche in Italia. L’idea di di utilizzare il “green pass” per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta. Poi per chi non l’avrà c’è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione”, ha commentato oggi a Tg2 Post il commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo. “Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi. Assieme alle regioni stiamo mettendo a punto una serie di iniziative: pensiamo alle “notti magiche”, a open day e open night, ma ci deve essere anche maggior coinvolgimento dei medici di base, pediatri e farmacisti, affinché rassicurino i rinunciatari. Il raggiungimento di questo numero di incerti è fondamentale per raggiungere l’immunità di gregge”, ha aggiunto.