Bruxelles – Il Covid colpisce in modo più dirompente le persone più vulnerabili. Christine Lagarde non fa un discorso di fasce di età né di cartelle cliniche, ma di tipologia lavorativa. La pandemia, avverte la presidente della Banca centrale europea, rischia di mietere vittime soprattutto tra chi ha impieghi ‘più umili’. E’ partecipando alla conferenza annuale del Forum globale sulla produttività organizzata nell’ambito del G20 dell’economia di Venezia che mette in guardia.
“Le misure messe in campo per contrastare gli effetti economici della pandemia hanno avuto effetti positivi, ma se guardiamo al mercato del lavoro si può notare un impatto molto più forte sui lavori a basse competenze“. E’ qui che i governi sono chiamati a intervenire. Si ripete in continuazione, da inizio pandemia, la necessità di investire in formazione. Lagarde indica dove indirizzare le risorse: “Si e’ vista una flessione dell’occupazione negli ambiti a bassa competenze, mentre negli ambiti ad alte competenze si è vista addirittura una salita dell’occupazione”.
Non è la prima volta che segnali di questa natura arrivano dagli addetti ai lavori. E’ stata la stessa BCE ad avvertire della possibilità di effetti permanenti dovuti alla crisi economica innescata dalla diffusione del Coronavirus. Dal Parlamento europeo si era sottolineato come a perdere il lavoro sono soprattutto i dipendenti a basso salario. Quello di Lagarde è dunque un pro-memoria.