- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 23 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Politica » Paesi Bassi, un Paese in ostaggio dei partiti. Nessun accordo per un governo di coalizione a più di 100 giorni dalle elezioni

    Paesi Bassi, un Paese in ostaggio dei partiti. Nessun accordo per un governo di coalizione a più di 100 giorni dalle elezioni

    Le trattative vanno avanti senza progressi da quasi quattro mesi e ora arriva la pausa estiva. Ma al centro delle divergenze tra le forze che potrebbero trovare un'intesa c'è soprattutto la figura del premier in carica da 11 anni

    Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
    8 Luglio 2021
    in Politica
    Mark Rutte

    Bruxelles – Sono passati più di 100 giorni dalle elezioni legislative nei Paesi Bassi e di una coalizione di governo non c’è neanche l’ombra. Dal 18 marzo sono in corso i negoziati tra le forze politiche olandesi per raggiungere un accorso sulla formazione dell’esecutivo, ma tensioni e differenze ideologiche stanno bloccando ogni tentativo di trovare un compromesso. Ci si ferma per la pausa estiva, i colloqui riprenderanno a metà agosto. Intanto, a guidare provvisoriamente il Paese è Mark Rutte, leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) e ministro-presidente dal 2010, in virtù del successo del suo partito all’ultima tornata elettorale e nonostante lo scandalo dei “bonus figli” che ha portato alla caduta del governo lo scorso 15 gennaio.

    Dopo quasi quattro mesi di trattative guidate dai liberal-conservatori, ancora non si vede una possibile via di uscita dalla situazione di impasse. Il primo interlocutore è il partito centrista Democraten 66 della ministra degli Esteri ad interim, Sigrid Kaag, altro vincitore della partita elettorale di marzo. Insieme ad Appello Cristiano Democratico e Unione Cristiana, D66 era uno dei partiti che sosteneva il precedente governo Rutte e, se si trovasse un’intesa, sarebbe il secondo partito più grande all’interno della coalizione. Ma i 34 deputati di VVD sommati ai 24 di D66 non bastano per raggiungere la maggioranza alla Tweede Kamer, la Camera bassa degli Stati generali dei Paesi Bassi: servono i voti anche degli altri due partiti minori per raggiungere la quota minima di 76 parlamentari.

    Nulla di strano, all’apparenza, in quanto si ricostituirebbe una coalizione già rodata. Tuttavia, “al momento non è possibile nessuna combinazione“, ha commentato Mariette Hamer, ex-parlamentare che sta seguendo da vicino i colloqui. Hamer ha raccomandato ai leader delle due forze maggiori di redigere un documento che delinei un progetto politico comune e su cui si possa impostare la ripresa dei colloqui di coalizione a metà agosto.

    Non è solo una questione ideologica o programmatica a tenere in ostaggio le trattative sulla formazione del nuovo governo, ma anche – e soprattutto – la figura stessa che si vuole porre alla guida del Paese dopo 11 anni praticamente ininterrotti: Mark Rutte, ormai divenuto l’uomo-simbolo della politica olandese in Europa. Agli occhi degli ex-alleati di governo la credibilità del primo ministro (al momento ad interim) è crollata negli ultimi mesi, tanto che a inizio aprile quasi tutto il Parlamento aveva appoggiato una mozione di censura nei suoi confronti, presentata proprio da D66 e da Appello Cristiano Democratico. L’iniziativa ha messo in discussione Rutte per il suo comportamento nel corso delle prime settimane di trattative.

    De formatiepapieren van Kajsa Ollongren. Een ANP-fotograaf zoomde in. Daardoor zijn de aantekeningen gedeeltelijk leesbaar. Op het papier is onder meer te lezen: 'positie Omtzigt, functie elders'.
    Ik zeg maar even niks…. pic.twitter.com/pK934S13js

    — Henk Krol (@HenkKrol) March 25, 2021

    La causa scatenante era stata la pubblicazione di una fotografia in cui si vedeva la deputata Kajsa Ollongren (D66), alla guida dei colloqui per la formazione del governo, lasciare la sede del Parlamento dopo aver saputo della propria positività al COVID-19 lo scorso 25 marzo. In mano teneva alcuni documenti con i dettagli dei negoziati in corso, dei quali uno riportava “Posizione Omtzigt, incarico altrove”. Il riferimento era a Peter Omtzigt, deputato di Appello Cristiano Democratico particolarmente critico nei confronti del premier, da cui era partito lo scandalo legato ai sussidi familiari.

    Nonostante le smentite dello stesso Rutte su una possibile nomina ministeriale di Omtzigt (presumibilmente per controllarlo più da vicino rispetto ai banchi del Parlamento), il primo aprile erano stati pubblicati i verbali dei colloqui. Per il deputato in questione si era effettivamente parlato di “un ruolo di rilievo” in un futuro esecutivo, anche se poi il premier ad interim si è scusato sostenendo di non aver mentito, ma di essersi solamente dimenticato quella parte di discussione. La leader di D66 Kaag aveva affermato nel corso del dibattito in Aula che la sua fiducia nei confronti di Rutte “è stata gravemente danneggiata”.

    Con queste premesse – e con il leader di VVD che non ha mollato la presa sull’incarico di formare un governo – sono continuate per i tre mesi successivi le trattative tra i partiti. Nessun passo avanti, nemmeno all’orizzonte. Se ne riparlerà fra più di un mese. Nel frattempo i Paesi Bassi dovranno continuare a fare i conti con un sistema politico che sta paralizzando il Paese, proprio quando si attende il via libera dalla Commissione Europea al Piano nazionale di ripresa e resilienza e si dovrà iniziare a pianificare l’erogazione dei fondi per la ricostruzione post-COVID.

    Tags: D66elezioni paesi bassi 2021governogoverno olandeseMark Rutteolandapaesi bassiPartito Popolare per la Libertà e la DemocraziaSigrid Kaag

    Ti potrebbe piacere anche

    Politica

    Paesi Bassi: Rutte sarà ancora premier

    18 Marzo 2021
    Paesi Bassini Movimenti Secondiari Migranti Rutte
    Politica

    Crisi a L’Aja, si dimette il terzo governo di Mark Rutte

    15 Gennaio 2021

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    Kaja Kallas

    Sulla Serbia l’Ue rimane in silenzio. Dopo Costa, neanche Kallas critica Vučić

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    22 Maggio 2025

    Nella sua visita a Belgrado, l’Alta rappresentante ha ricordato che l’allineamento con i valori e la politica estera di Bruxelles...

    Ucraina Agricoltura Grano dazi Pac

    Dazi su beni agricoli e fertilizzanti dalla Russia, via libera del Parlamento Ue

    di Marco La Rocca
    22 Maggio 2025

    L'Eurocamera approva a larga maggioranza l’aumento delle tariffe agricole su Federazione russa e Bielorussia. Sul voto l’Italia si spacca: Lega...

    plenaria parlamento carbon tax cbam

    L’Eurocamera approva la semplificazione della carbon tax, verso l’esenzione il 90 per cento delle imprese

    di Redazione eunewsit
    22 Maggio 2025

    Il Consiglio dell'Ue adotterà la propria posizione il prossimo 27 maggio, poi potranno cominciare i triloghi. Decaro (Pd): "Semplifichiamo le...

    Ursula von der Leyen

    Bilancio Ue, ora anche il Ppe si rivolta contro von der Leyen: “No alla centralizzazione dei fondi”

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    22 Maggio 2025

    Il gruppo parlamentare dei Popolari ha detto chiaro e tondo che si oppone alle riforme proposte dalla presidente della Commissione,...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione