Bruxelles – Adesso bisogna pensare alle piccole e medie imprese. Christine Lagarde invita i governi e i decisori europei a scongiurare crisi evitabili, quelle di imprese ora in difficoltà ma che possono continuare a contribuire a condurre il sistema economico-produttivo fuori dal pantano della crisi. “Una forte crescita dei crediti nella prima parte della pandemia, sostenuto da misure di sostegno alla liquidità generose, è sfociato in un aumento del grado di indebitamento societario”, avverte Lagarde nel corso dell’audizione in commissione Affari economici del Parlamento europeo nella veste di presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico. “E questo vale tanto più per le piccole aziende e in particolare per i settori vulnerabili”.
Serve dunque una strategia di sostegno per le PMI, tanto più che rappresentano il 99% di tutte le imprese operanti nell’Unione europea, contribuendo a oltre la metà del Prodotto interno lordo a dodici stelle, e sono fonte di occupazione per 100 milioni di persone. Se si ferma il mondo delle piccole e medie imprese, si ferma l’Europa, e Lagarde lo ricorda.
“E’ importante evitare che la combinazione di indebitamento elevato e minori profitti soprattutto nei settori particolarmente colpiti dalla crisi possa sfociare in insolvenze per le società che potrebbero essere sostenibili nel medio periodo”. Altrimenti, avverte, “questo potrebbe acuire il costo sociale ed economico di questa crisi ed aumentare l’elemento di rischio nei portafogli delle banche” e cresce dunque il pericolo di insostenibilità del sistema finanziario.
Un messaggio, quello di Lagarde, che trova il plauso di Patrizia Toia (PD/S&D), vicepresidente della commissione Affari economici. “Accogliamo con favore le dichiarazioni di Christine Lagarde. Bisogna tutelare le imprese europee e soprattutto le PMI garantendo credito ed evitando fallimenti di aziende sane. E’ questo che mette a rischio la stabilità della banche, non i debiti pubblici”.