Bruxelles – Il paradigma non è cambiato, ma lo sarà. La pandemia ha imposto ripensamenti e immaginare di tornare alla ‘ordinaria amministrazione’ non è pensabile. Servono interventi nel mercato del lavoro per includere giovani e donne, e le regole comuni in materia di spesa e bilancio vanno riviste. Paolo Gentiloni cerca di mettere ordine dopo un anno di politiche e misure d’emergenza. Il commissario per l’Economia sceglie il Brussels Economic Forum per fare chiarezza. L’appuntamento annuale della direzione generale per gli Affari economici (DG ECFIN) dedica un panel sulle sfide economiche e sociali post-COVID, e le sfide sono due: non lasciare nessuno indietro e aggiornare il patto di stabilità e crescita.
“Non credo che i paradigmi economici siano definiti in anticipo”. Sono definiti a posteriori, dopo gli eventi. Questo il messaggio di Gentiloni. L’Ue ha dovuto rispondere alla crisi sanitaria e a quella economica che ne è derivata. “Le cose semplicemente accadono”. Guardando a quello che è stato deciso “la questione della sostenibilità è diventata cruciale a livello globale, come la questione di una tassazione equa”. Unendo a questi elementi “intervento pubblico e transizione, verde e digitale, con questi quattro fattori tra qualche anno potremmo dire che l’UE ha un nuovo paradigma“.
In sintesi, “l’economia del futuro deve essere sostenibile, competitiva, inclusiva, capace di resistere”. Il responsabile per l’Economia del team von der Leyen tiene a sottolineare che “queste sono parole, ma abbiamo gli strumenti”, a cominciare dal meccanismo per la ripresa, Next Generation EU, e il recovery fund che lo comprende.
L’UE ha imbracciato la via del cambiamento. Perché il paradigma cambi davvero, però, occorre “rivedere le nostre regole di bilancio per renderle realistiche e utili alla transizione”. Dopo aver cambiato mentalità va aggiornato il quadro normativo, a livello europeo e a livello nazionale. Perché bisogna sapere attuare i piani per la ripresa. “Dobbiamo costruire meglio, questa è la sfida” ereditata dalla pandemia. Qui Gentiloni invita i governi a mettere mano al mercato del lavoro, e suggerisce un patto sociale con il mondo delle imprese. “E’ vero che i giovani sanno adattarsi meglio ai nuovi lavori, ma restano la categoria più fragile assieme alle donne”, per ragioni contrattuali, nel primo caso, per problemi culturali, nel secondo caso. Se cambia il paradigma, cambia tutto. L’Europa e gli europei devono essere pronti.
Questo vale anche per i progressi nel campo della salute. “L’Unione della Salute è ora o mai più“, avverte Gentiloni. Ricorda le difficoltà seguite ai primi mesi di confinamento, i progressi raggiunti e l’importanza di avere la Commissione europea che ha comprato vaccini a nome dei Ventisette. “Senza questo sarebbe stato un incubo”. Anche qui le cose sono cambiate perché è cambiato il paradigma.