Bruxelles – La Commissione europea proporrà un nuovo obiettivo comune di protezione delle api da miele dall’uso dei pesticidi in agricoltura, che fisserà al 10 per cento la riduzione massima delle dimensioni delle colonie esposte all’uso di queste sostanze attive. Lo ha detto la commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, nel corso del Consiglio dei ministri dell’agricoltura in corso ieri e oggi (28 e 29 giugno) a Lussemburgo.
I ministri europei per l’Agricoltura hanno concluso ieri (28 giugno in serata di dover accrescere le ambizioni dell’UE in termini di protezione degli impollinatori più famosi, garantendo al contempo che l’attuazione delle misure sia “realizzabile per gli Stati membri”. Alcuni Paesi – tra cui l’Italia, rappresentata dal ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli, la Francia e i Paesi Bassi – hanno sostenuto obiettivi ancora più stringenti per una riduzione massima del 7 per cento delle colonie di api in UE. “Se parliamo di protezione di biodiversità non possiamo non parlare di protezione delle api da miele”, ha detto Patuanelli nel suo intervento durante la sessione pubblica. “Riteniamo che non si possa superare la soglia del 7 per cento di perdite accettabili delle dimensioni delle colonie di api dovute all’impatto dei pesticidi”.
Ma la maggior parte degli Stati membri opta per un obiettivo al 10 per cento, che anche secondo la commissaria Kyriakides “è un obiettivo realistico, gli studi dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) lo dimostrano”. Per cui la Commissione si orienterà in questo senso. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), le api impollinano 71 delle 100 colture che forniscono il 90 per cento degli alimenti a livello mondiale e quindi sono anche necessari per la sicurezza alimentare. Negli ultimi 10-15 anni – secondo l’EFSA – gli apicoltori europei hanno segnalato una insolita diminuzione del numero di api e perdite di colonie, in molti Paesi dell’Europa occidentale, tra cui Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, e Spagna. Non è stata individuata una causa unica per la diminuzione del numero di api e colonie, ma l’Agenzia europea con sede a Parma indica diversi fattori che possono agire insieme, tra cui agricoltura intensiva e soprattutto l’uso di pesticidi, lo scarso nutrimento a disposizione delle api, i virus, gli attacchi di agenti patogeni.
A fine maggio la stessa Commissione Europea ha fatto un primo punto sulle misure messe in campo per prevenirne declino ed estinzione, evidenziando che queste misure non sono sufficienti soprattutto sull’impatto dei pesticidi su tutta la biosfera. Tra gli obiettivi centrali delle due strategie per la Biodiversità e Farm to Fork – pubblicate a marzo 2020 – anche la riduzione del 50 per cento dell’uso e del rischio di pesticidi e una riduzione di almeno il 20 per cento dell’uso di fertilizzanti in agricoltura.