Bruxelles – Mancano due giorni all’entrata in vigore delle nuove norme europee sull’IVA (l’imposta sul valore aggiunto) applicabili al commercio online. Dal primo luglio le modifiche delle modalità di applicazione dell’IVA sulle vendite online cercheranno di garantire maggiori condizioni di parità per le imprese, di semplificare il commercio elettronico transfrontaliero e di introdurre maggiore trasparenza per i consumatori europei.
Considerato il boom di vendite al dettaglio online – agevolate anche dalle conseguenze della pandemia COVID-19 – il sistema IVA dell’Unione Europea ha dimostrato di non aver tenuto il passo delle trasformazioni del commercio elettronico transfrontaliero (l’ultimo aggiornamento risale al 1993). Per questo motivo, le nuove norme interesseranno i venditori e le piattaforme online sia all’interno sia all’esterno dell’UE.
Tra le modifiche più rilevanti, va segnalata l’abolizione dell’esenzione IVA per le merci importate dal valore inferiore a 22 euro. A partire dal primo luglio, tutti i beni che faranno ingresso sul suolo comunitario saranno soggetti allo stesso trattamento fiscale di quelli venduti da imprese comunitarie: “Le ricerche e l’esperienza hanno dimostrato che l’esenzione è utilizzata in modo abusivo”, spiega una nota dell’esecutivo UE, per frodi che costano al fisco dei Paesi membri UE “circa sette miliardi di euro all’anno”.
Sarà poi introdotta una soglia comune di 10 mila euro, al di sopra della quale l’IVA dovrà essere versata nello Stato membro in cui i beni sono consegnati. Sarà necessario registrarsi su un portale elettronico, lo sportello unico (OSS), dove si potrà assolvere a tutti gli obblighi IVA per le vendite sul suolo comunitario. In questo modo, i venditori che operano attraverso e-commerce non saranno più tenuti ad aprire una partita IVA in ciascuno Stato membro in cui realizzano un fatturato superiore a una determinata soglia complessiva, che varia da Paese a Paese.
Infine, sarà prevista una dichiarazione unica IVA trimestrale per le imprese europee su tutte le vendite e-commerce all’interno dei confini dell’Unione. Anziché districarsi con procedure in altri Paesi, i commercianti potranno adempiere a tutte le procedure nel proprio Stato membro e nella propria lingua, attraverso lo sportello unico (OSS). Questo strumento consentirà anche ai venditori extra-comunitari di registrarsi facilmente nell’UE ai fini dell’IVA e garantirà che sia trasferito l’importo corretto allo Paese membro UE in cui l’imposta è effettivamente dovuta.