Roma – Italia e Spagna, “due partner strategici negli ambiziosi progetti che abbiamo davanti in Europa”. Parole generose di Mario Draghi durante la sua visita a Barcellona, occasione di un nuovo faccia a faccia con Pedro Sanchéz e la partecipazione a due convegni che gli hanno tributato grandi omaggi. Una visita che il premier italiano ha voluto cogliere per preparare il Consiglio europeo della prossima settimana, l’ultimo prima della pausa estiva. Con lo stesso spirito volerà lunedì a Berlino dove sarà a colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Per Draghi e Sanchéz lo sguardo è a Bruxelles, alle prospettive che si aprono con il Recovery plan che beneficerà Italia e Spagna con le maggiori risorse. Due Paesi colpiti duramente dalla pandemia con oltre 200 mila decessi ma anche dalla crisi economica con una maggiore riduzione del PIL rispettivamente dell’8,9 % e del 10,8 %. “Ma gli sforzi vaccinali hanno permesso di riaprire le nostre economie” ha detto Draghi, convinto come il premier spagnolo Sanchéz che la ripresa sarà consistente. Previsioni che per l’UE sono state stimate con una media del 4,2 % ma che per i due Paesi “potrebbero esser riviste significativamente al rialzo con potrebbero essere riviste al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie”.
La ripresa c’è ma ci sono ancora quote di incertezza e dunque per Draghi “le ragioni per mantenere una politica monetaria e fiscale espansiva restano convincenti”, con l’obiettivo di riportare l’attività economica in linea con la traiettoria precedente alla pandemia. La prospettiva riguarda “quando” il Patto di stabilità potrà tornare in vigore e se sarà lo stesso che l’eurozona ha messo in freezer a causa della pandemia. Un tema che probabilmente è stato discusso anche nel bilaterale con Sanchéz nella mezz’ora in cui i due leader hanno parlato da soli.
Un tema caldo del prossimo Consiglio europeo sarà poi quello delle migrazioni e del nuovo patto d’asilo, in cui si deve “necessariamente tenere conto della visione dei Paesi di primo ingresso”. Italia e Spagna condividono poi la necessità di volgere un urgente appello ai partner affinché l’UE raggiunga raggiungere una sfida comune a questa sfida bilanciando i principi di umanità, solidarietà e responsabilità condivisa”.
“Insieme siamo più forti”, Draghi e Sanchéz lo avevano detto anche in altre occasioni e oggi a Barcellona hanno confermato questa consapevolezza nella comune visione mediterranea e l’europeismo. Una sintonia raggiunta anche sugli obiettivi della ripresa economica e sociale che deve essere inclusiva. Nella nota congiunta si sottolinea che “la coesione sociale è fondamentale e questo si riflette nei nostri piani di recupero, entrambi puntano a transizioni giuste, per una crescita di cui tutti i nostri cittadini possano beneficiare senza eccezioni, che non dimentichi i più vulnerabili o i ritardatari”.
Nel confronto tra le due delegazioni sono stati individuati punti in comune e prospettive di collaborazione anche per la “ricerca di sinergie nelle transizioni verdi e digitali, sfruttando il potenziale dei rispettivi piani di recupero. Settori specifici che possono essere oggetto di cooperazione tra i due paesi, come l’idrogeno verde, il Cloud, l’intelligenza artificiale o la digitalizzazione.
Gli eventi che hanno accompagnato la visita con il tributo che gli industriali e la società civile hanno manifestato al presidente del Consiglio italiano sono un segno tangibile di un futuro lavoro comune, un indizio che Italia e Spagna insieme possono fare molto. La consegna del premio per la “costruzione europea” assegnato a Draghi per il precedente mandato alla BCE è stata accompagnata da un lungo e caloroso applauso con standing ovation della platea. Complimenti che mister whatever it takes ha apprezzato tanto da abbandonare per qualche secondo il suo aplomb: “Devo dire che sono piuttosto commosso da questa onestamente inaspettata manifestazione d’affetto, grazie davvero sto ancora arrossendo”.