Bruxelles – Meno 14 giorni al lancio ufficiale del Certificato digitale Covid dell’UE (il primo luglio), e 15 Stati dell’area Schengen hanno già iniziato a emettere i certificati per rendere disponibile ai cittadini il pass per facilitare i viaggi nell’area di libera circolazione. Lo rende noto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nell’annunciare in un punto stampa questa mattina (16 giugno) l’inizio del suo tour per le capitali europee per l’approvazione dei loro Recovery plan nazionali con il pass emesso dal Belgio in mano (sullo smartphone).
Da oggi anche il Belgio si unisce a Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Danimarca, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Spagna e Islanda (che non è uno Stato membro dell’UE, ma che insieme a Liechtenstein, Svizzera, Norvegia fa parte dell’area di libera circolazione e partecipa quindi all’emissione del pass COVID) che hanno già iniziato a emettere i certificati per i loro cittadini. Lunedì 14 giugno i vertici delle Istituzioni hanno firmato il regolamento del certificato che sarà applicato dal primo luglio, ma la Commissione Europea ha incalzato gli Stati a iniziare prima a emettere i certificati per evitare un sovraccarico del sistema concentrando tutte le emissioni il primo luglio.
“Oggi inizio il mio giro per il Next Generation Eu e ho scaricato il mio Certificato digitale emesso dal Belgio e spero che possa essere verificato in tutti i Paesi che visiterò, sono curiosa di vedere come funzionerà”, ha scritto su Twitter la presidente. Von der Leyen ricorda che il certificato sarà “applicabile dal primo luglio, ma gli Stati membri possono iscriversi prima, su base volontaria”. Come ha fatto il Belgio che “da oggi ci permette di viaggiare con il certificato”, ha spiegato mostrando in un video il suo certificato. Von der Leyen – che ha 62 anni – ha ricevuto lo scorso 15 aprile la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech, ed evidentemente ha ricevuto anche la seconda dose perché per ricevere il certificato bisogna essere completamente vaccinati (con doppia dose, o una nel caso di Johnson&Johnson).
Attualmente ci sono ancora Malta, Ungheria e Finlandia in fase di test di sperimentazione, mentre tutti gli altri Stati membri – Italia compresa – più gli altri tre associati all’area Schengen (Liechtenstein, Svizzera, Norvegia) hanno finito la fase dei test ma non hanno ancora iniziato a emettere i certificati. Dal primo luglio, il certificato europeo sarà applicato in tutta l’UE, ma il regolamento prevede una fase transitoria (dal primo luglio al 12 agosto) in cui se uno Stato membro non è ancora pronto a rilasciare il nuovo certificato ai suoi cittadini, possono ancora essere utilizzati altri formati e dovrebbero essere accettati in altri Stati membri. Sono le autorità nazionali (come i centri di test o autorità sanitarie) a rilasciare il certificato che dimostrerà se una persona è stata vaccinata, è negativa a un recente tampone (PCR molecolare o dell’antigene) o è guarita dalla malattia.