Bruxelles – Più di un anno è trascorso da quando la pandemia da Covid ha investito il Continente, e per l’UE è tempo di un primo bilancio. Dalla lotta alla disinformazione, alla nascita di un epidemiologo capo europeo a un nuovo sistema europeo di raccolta di informazioni sulla pandemia: la Commissione UE ha presentato ieri (15 giugno) dieci punti chiave con le “lezioni” che l’UE dovrebbe imparare dalla pandemia. Su cosa deve essere migliorato e cosa si può fare meglio in futuro per le potenziali crisi che potrebbero abbattersi sul continente.
La comunicazione è stata presentata in conferenza dal vicepresidente esecutivo Margaritis Schinas e la prossima settimana (24 e 25 giugno) sarà sul tavolo al Consiglio europeo. L’Esecutivo avanza due proposte da realizzare già entro la fine dell’anno: nominare un capo epidemiologo europeo e fornirgli intorno una struttura di governance, per aiutare a un coordinamento e a riunire i principali epidemiologi negli Stati membri per formulare raccomandazioni politiche. Un modo, evidentemente, per creare una voce comune a livello europeo sulle raccomandazioni sanitarie, visto che durante la pandemia ogni Stato ha preso le decisioni per conto proprio (vedi il caso del vaccino AstraZeneca). Per uno scambio globale di dati sanitari, sempre entro la fine dell’anno la Commissione propone un nuovo sistema europeo di raccolta di informazioni sulla pandemia.
E poi ancora prevede una relazione annuale sullo stato di preparazione dell’UE alle crisi. Ma la Commissione insiste soprattutto a ribadire che per una migliore preparazione alle future pandemie è necessario che l’UE possa attivare uno stato di emergenza pandemico a livello europeo, una proposta che aveva già avanzato nel quadro del suo piano per una Unione Europea della Salute, presentato a novembre. Chiede in sostanza agli Stati maggiore competenza nell’ambito della Sanità di fronte alle crisi, dopo che la pandemia da Coronavirus ha evidenziato le carenze di un sistema europeo che non attribuisce all’UE competenze specifiche in materia. Tra le dieci “lezioni” della pandemia, anche la necessità di un approccio rafforzato contro la disinformazione sulla salute. Dalla crisi “abbiamo anche imparato cosa ha funzionato bene e dove potremmo fare meglio nelle future pandemie. Ora dobbiamo trasformare queste lezioni in cambiamenti”, ha commentato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.